Stekelenburg, delitto e castigo

26/01/2013 10:57

Per la società comunque la storia finisce qui, era importante che la frattura si ricomponesse velocemente, che il olandese riconoscesse le sue colpe di fronte a Goicoechea e alla squadra. Per la società la storia finisce qui, per il tecnico chissà. L’antefatto, che poi è il fatto. L’intervista. Stekelenburg parla al sito sportpromotion.nl. Dice tanto, troppo. «Il gol dell’Inter non penso che sia arrivato perché ero in ritardo, i difensori avrebbero dovuto anticipare Palacio. Peccato, perché sarebbe stato un buon risultato il 2-0 in vista della gara di ritorno. Sei settimane senza giocare sono tante. Ho sofferto per un problema alla gamba, Goicoechea ha preso il mio posto. Perché ho perso la fiducia di Zeman? Non lo so, non ne abbiamo mai parlato, non posso fare niente per cambiare questa situazione. Tra l’altro ho trovato del tutto inutile l’acquisto di Goicoechea, dato che c’era già : che bisogno c’era di un terzo ? Io voglio giocare, non stare in panchina».

Il giorno stesso la Roma non commenta, i panni sporchi si lavano in casa, e in questo caso sono sporchissimi. Ieri il seguito. Stekelenburg vede e Baldini. Maarten si scusa e si giustifica sostenendo di non avere nulla contro Goicoechea. Criticava, e critica, semmai l’operazione: la Roma - spiega Stekelenburg - aveva già lui, e il baby Svedkauskas, c’era bisogno di un altro ? I dirigenti romanisti ascoltano, registrano il malcontento, ma non condividono. Il non aveva il permesso per rilasciare interviste, all’epoca la lungodegenza di rendeva necessaria l’operazione, che in ogni caso non andava certo commentata da un tesserato. Maarten sarà punito con una decurtazione dello stipendio. Stekelenburg si scusa poi con i compagni.

Qualcuno non ha nemmeno letto l’intervista, qualcun altro – Goicoechea, per esempio – comprende e accetta: è tutto ok, gli dice. E chi sta vicino al numero 1 uruguagio conferma: Mauro è un tipo che si lascia scivolare addosso certe cose. Discorso chiuso, allora? Per la Roma, tecnicamente sì. Tecnicamente. Il giocatore ha chiesto scusa, è stato punito e perdonato. Resta da capire se lo perdonerà anche Zeman, che per molto meno, per un insulto al suo secondo Cangelosi, evidente figlio di un momentaneo nervosismo, non ha convocato Marquinho per i quarti di Coppa con la . È nervoso sicuramente anche Stekelenburg, per carità. Però c’è modo e modo di esternare uno stato d’animo. Attaccare le scelte del club, le sue strategie, fare il nome di un compagno e prendersela con la difesa per un gol subito è qualcosa di difficilmente tollerabile da parte di chi pagherebbe di tasca propria per indossare questa maglietta. I tifosi, per esempio. Non è sentimentalismo da quattro soldi, è una constatazione semplice semplice. Stekelenburg non accetta di fare il secondo a Goicoechea? Ok. Ma fin quando non arriveranno offerte concrete, resterà qui. In panchina, probabilmente. Se il Fulham o il Milan o qualcun altro sono interessati, si facciano pure avanti. Ora.