21/01/2013 09:01
Riecco Marcos - Dopo l'assenza a Napoli e la febbre di Catania, almeno si è rivisto il vero Marquinhos, ma il problema della Roma non è stato la difesa. «E sul gol vanno fatti i complimenti all'Inter dice . Non è un errore nostro, quello. Abbiamo fatto un buon primo tempo, ma sono mancati i gol. Questo per noi non è un buon risultato, all'Olimpico dobbiamo vincere sempre. Ora lavoriamo e pensiamo alla partita di mercoledì, per noi è come una finale di Champions. Poi torneremo a pensare al campionato: il 3o posto è lontano e difficile da raggiungere, ma dobbiamo provarci». E se Balzaretti non ha potuto festeggiare le 200 presenze in Serie A, Marquinhos si gode il momento e l'interesse delle grandi squadre, anche se non è questa la serata per i sorrisi a 32 denti: «Questo per me è un motivo di orgoglio, ma devo restare con i piedi per terra. La Roma, però, ora è più importante: da questo momento se ne esce soltanto lavorando, e portando a casa i risultati».
Secondo atto - Intanto, le premesse per la seconda sfida in tre giorni con l'Inter non sono buone: oltre alle squalifiche di Dodò, Taddei, Osvaldo e Pjanic (ma tornerà Lamela, che invece sarà squalificato a Bologna) per De Rossi c'è una sospetta lesione alla coscia destra (oggi esami), Piris è uscito con una contusione alla mano destra e lo stesso Pjanic si è dovuto arrendere al mal di gola. Il primo atto era iniziato con la curva Sud a ricordare Dino Viola, di cui sabato ricorreva il 22° anniversario dalla morte: «Il giocatore non va divinizzato, quella che tiene il sudore è la sua maglia». Peccato solo che per vincere servano i gol.