Torosidis: «La Roma vale la Champions»
29/01/2013 10:37
MOTIVAZIONI - Scelto da Sabatini la scorsa settimana, ha debuttato in serie A con Zeman e potrebbe giocare la prossima partita con un altro allenatore. Intanto, aiutato da un interprete ha parlato con entusiasmo dellavventura che ha deciso di affrontare. «Sono venuto
alla Roma perché è una società di profilo internazionale - chiarisce - sapevo di essere seguito già dallestate scorsa ma evidentemente allepoca non cerano i presupposti per chiudere. Adesso invece sì, quindi dico: meglio tardi che mai. A me si era interessato anche il Fulham ma quando si è prospettata la possibilità di arrivare qui non ho avuto esitazioni. Giocavo in un club importante in Grecia come lOlympiacos ma questo sarà un passo importante per la mia carriera».
LAMBIENTE - La delusione dei romanisti non è una preoccupazione, semmai un incentivo:
«Siamo in una grande città e in una grande società, quindi le aspettative e le pretese del pubblico sono alte. Per me non ci sono problemi, sono abituato alle pressioni di Atene dove anche se vinci puoi essere criticato. Ormai ho imparato ad essere indifferente sia alle situazioni positive che a quelle negative. Limportante è impegnarsi per ottenere il massimo» .
Qual è il massimo per la Roma? «La Roma merita di stare in Champions, non in Europa League e tantomeno fuori dalle coppe. Da quel poco che ho visto, ci sono qualità importanti nella squadra. Lavorerò per aiutare il gruppo a risalire la classifica nel più breve tempo possibile» .
LIMPATTO - Nonostante i problemi gestionali, Torosidis è felice dellaccoglienza ricevuta: «Ho trovato un gruppo di persone che sono state carine con me e che hanno ambizione. Sono onorato di vestire la maglia della Roma e di giocare nel campionato italiano, che rimane uno dei tre o quattro tornei più importanti che esistano» . Per il resto, chiede tempo per esprimere un giudizio compiuto:
«So che ci si aspetta tanto da me e mi sta bene, era così anche ad Atene dove ogni tanto avevo difficoltà per questo motivo perché ero obbligato sempre a stare al top. Ora però devo inserirmi nella squadra e assimilare il calcio italiano» . (...)