Totti, vado al Massimino e segno

13/01/2013 10:15

Un paio di anni dopo la à siciliana festeggia la promozione in C2 mentre realizza i primi gol con la Roma. Questo per far capire la distanza tra la storia di e quella dei siciliani in A. Le loro strade si incrociano per la prima volta nella stagione 2006/2007. A scatenare tutte le polemiche e i veleni che mai finiranno tra le due tifoserie/società/calciatori è stato il primo Roma – Catania giocato sei anni fa: 7 – 0 (un gol del ) il risultato finale in un Olimpico invaso da diecimila catanesi. La gara di ritorno, disputata sul campo neutro di Lecce, finisce 2-0 con gol di Vucinic e addirittura Ciccio Tavano. , assente per infortunio, non partecipa alla trasferta pre pasquale. La vendetta è un piatto che va servito freddo, si dice. Il Catania - Roma dell’anno successivo, 2007-2008, ne è la dimostrazione: la Roma è ancora in lotta per lo scudetto, i padroni di casa cercano i punti salvezza e è alla presa con la rieducazione del secondo infortunio grave della sua carriera. La partita finisce 1-1, segna Vucinic ma è un’illusione, il pareggio di Martinez permette al Catania di rimanere in Serie A e a tutta la spedizione giallorossa di uscire indenne dalla à siciliana.

Nel 2008/2009 abbandona dopo 31 minuti la partita a causa di una lesione ai flessori della gamba destra e riesce a giocare 90’ contro i siciliani l’anno dopo nel giorno della presenza numero 550 (all inclusive): su un calcio d’angolo battuto nei minuti di recupero, Francesco calcia verso la porta e trova sulla traiettoria la decisiva deviazione di un ginocchio di per l’ 1-1 finale. Nel 2010/2011 la Roma, è ancora in corsa per la ma a Catania non si passa: finisce 2-1 per gli scatenati padroni di casa, trascinati da un Gomez imprendibile. Francesco disputa tutti e 90 i minuti con tanto di calcio punizione pennellato sulla testa di Simone Loria, tanto bravo ragazzo quanto impresentabile ad alti livelli, per il provvisorio 0-1. Il resto è cronaca dello scorso anno: nei 70 minuti disputati nella giornata prevista da calendario, ne gioca 57: il tempo per battere velocemente un angolo sulla testa di e consentire alla Roma di pareggiare il gol di Legrottaglie. Oggi, dopo la sconfitta di , si riparte proprio da qui.

Da Catania-Roma, ventesima giornata di campionato, che è anche la ventesima partita consecutiva giocata da quest’anno. Nessun record, ma cronaca. Venti partite di fila in serie A non le gioca dalla stagione 2006/2007: era il 21 gennaio 2007, infatti, quando Francesco giocò a Livorno la partita numero 20 di quel campionato. Un gol e un esagerato per aver strattonato Galante. Oggi, con 36 anni compiuti, giocare venti partite di fila non è proprio una cosa da tutti. Attenzione però al Galante di turno: è diffidato e un eventuale fermerebbe nuovamente a venti il numero di partite consecutive giocate e, soprattutto, gli farebbe saltare il Roma-Inter di domenica prossima alla quale non rinuncerebbe per niente al mondo. Il rivedere con piacere Cassano, Stramaccioni e Chivu non c’ entra niente. Gli stimoli che ti danno le squadre storicamente nemiche non te li dà nessun altro. E pensare che qualcuno un anno e mezzo fa lo dava morto e finito