14/01/2013 11:34
Quelli spesi per Destro, che anche in Sicilia ha stupito per una limpida capacità di sbagliare gol fatti. «Dipende dalla voglia di dimostrare di essere un grande giocatore. E lui in questo momento non ci crede», il pensiero firmato Zeman. Simile a quello di Baldini: «Ha qualità per diventare un campione. Ma non lo è ancora, per esempio perché non realizza questi gol. In questo ragazzo però credo tantissimo». E non solo in lui: «Cedo nella squadra e nell’allenatore, ha la nostra fiducia. Ma a fine anno faremo i conti». Anche zemanlandia passerà per il giudizio del campo. E se addio fosse potrebbe non essere il solo: «Il responsabile se le cose non saranno andate bene sarò io — spiega il d. g. — ho potuto fare liberamente le scelte che ho voluto ». Lasciando, per la stessa filosofia, libertà anche al tecnico.
Zeman a Catania l’ha usata per escludere De Rossi: assenza sommata a quella per squalifica di Pjanic e per infortunio di Osvaldo prima e Totti poi: «Ma Daniele mi serve regista se in campo ho Pjanic. Con Bradley e Florenzi avevo bisogno di Tachtsidis». Il problema, allora, per l’allenatore è un altro: «Il problema nostro è giocare da squadra che vuole i primi posti». E ancor di più farlo senza Totti: «Pensavo ce la facesse, ma non se l’è sentita per non compromettere le prossime partite». Forse il primo attacco, ma il capitano è in forte dubbio per Fiorentina e Inter.