In piscina Le ferite di Torino furono profonde, tanto che la Sud nella partita successiva, contro l'Atalante, espose così il suo pensiero: «La maglia è onorata solo se sudata, da oggi chi tradisce è meglio se sparisce. Questa curva merita rispetto». Con l'Atalanta si vinse, prima di una serie di partite che sembravano poter rilanciare i giallorossi verso l'alto (e dove invece le incredibili sconfitte con Udinese e Parma li hanno tenuti nel limbo).
Poi è arrivato il derby, l'altra partita della vita per la gente giallorossa. Era l'11 novembre, la 12a giornata, e la Roma era già a -9 dal terzo posto (e quindi dalla Champions), occupato all'epoca proprio come oggi dal Napoli. Il k.o. per 3-2 con i cugini biancocelesti riaprì il mondo giallorosso alle polemiche: la sconfitta fu meno eclatante di quella di Torino, ma le ferite furono lo stesso laceranti. «A un certo sembrava un piscina, con tutta quell'acqua la squadra dopo 20 minuti ha smesso di giocare si è giustificato Zeman È un derby che abbiamo perso più per sfortuna che per la superiorità degli avversari».
Al di là delle eventuali scusanti, la Roma per 20 minuti aveva giocato effettivamente bene, dimostrando poi orgoglio anche nel finale. Il derby, però, ha segnato una linea di confine: «Da oggi non si sbaglia più».