16/02/2013 09:12
Per riuscirci, il tecnico ha provato a toccare i nervi scoperti: fiducia ed autostima. «Sono i nostri problemi come lo è il calo mentale tra primo e secondo tempo. Ma se a Genova avessimo raccolto quanto meritato sarebbe diverso. Osvaldo? Ha capito, ma uscire da Trigoria e ricevere calci e pugni alla macchina non va bene. Non è un bel biglietto da visita, io se fossi un giocatore forte non andrei alla Roma ma da un'altra parte». Bisogna rifletterci su, come bisogna riscoprire il famoso «dolore della sconfitta». «Qualcosa ho notato», chiude Andreazzoli. A stasera per la controprova.