01/02/2013 08:42
Questa aritmia non ha impedito a Doni di ottenere l'idoneità per l'attività agonistica, ma dopo l'infarto di Muamba e la morte di Morosini le squadre inglesi hanno alzato l'asticella dei controlli. I medici del Liverpool hanno sottoposto Doni a test più accurati. Durante il protocollo qualcosa non ha funzionato. Sfiorata la tragedia in quel 3 luglio, Doni è tornato in Brasile ed è poi volato in Italia, dove ha effettuato una serie di esami all'ospedale Monzino di Milano, affidandosi al professor Zeppilli e dopo una sfilza di test, compresa la biopsia, è arrivato il verdetto: situazione sotto controllo, ma è sconsigliabile l'attività agonistica. Doni ha accettato il verdetto anche perché lo spavento ha lasciato il segno: «Rimpiangerò le partite e le atmosfere degli stadi, ma vivere e stare accanto alla famiglia è più importante. Ringrazio il Liverpool: si è comportato benissimo».