21/02/2013 10:17
L'ammissione Il suo «perché no al Psg?» è la conferma che la rincorsa della squadra allestita da Leonardo e Ancelotti non basta a cambiare le scelte della proprietà qatariota. Assicurarsi il duo portoghese significa far fare un ulteriore salto di qualità a una rosa già stellare. Tuttavia l'ottimo lavoro di Ancelotti non lascia indifferenti i maggiori club europei.
La scelta Di sicuro nella lista di Florentino Perez il suo nome è in evidenza, ma è in alternativa a quello di Klopp, anima del fenomeno Borussia Dortmund. A Madrid si gioca una partita mediatica non da poco. Mou e CR7 hanno fatto le loro scelte alle spalle del club. Logico, allora, che il presidente madridista provi a farli uscire allo scoperto. Ci sta, quindi, che si muova per la rifondazione, ma non ha fretta. Anche perché in questa partita conterà molto il finale di stagione. Proprio la guida del Psg in odore di quarti di Champions può diventare l'oggetto di mille desideri. Per lui la Roma s'è mossa per tempo. Ma non è l'unica pretendente. Anche in Premier League si prevedono cambi significativi. Nonostante il contratto sino al 2016 il Manchester City sta facendo delle valutazioni su Roberto Mancini.
Il contatto E come sempre accade in questi casi sono partite le consultazioni. Così un primo sondaggio su Ancelotti è stato già fatto proprio per capire cosa intende fare. E al riguardo va detto che il suo contratto con il Psg è sotto opzione: vale a dire che può essere rinnovato in automatico se la squadra vince il titolo e fa strada in Europa. Ma quest'eventualità appare remota alla luce delle mosse su Mou. Chiaro, insomma, che l'ex allenatore del Chelsea risponderebbe più che volentieri alla chiamata del City. Ma non solo. Un altro fronte caldo è quello dell'Arsenal. Arsene Wenger appare a fine corsa e anche qui c'è aria di novità. Magari puntando su un nome collaudato come quello di Ancelotti, appunto. E lui ricambia l'interesse. Eccome. Certo, se Perez dovesse preferirlo a Klopp lui accetterebbe di corsa. Ma è presto per questo verdetto. E la Premier non lo stuzzica certo meno.