03/02/2013 11:37
I dirigenti hanno provato a chiamarlo più volte, anche a casa, dove hanno trovato solo la moglie, perciò hanno contattato il suo procuratore Faccini e il collaboratore Modica. Una volta rientrato a casa, Zeman ha parlato al telefono con Baldini. In serata ha fatto scrivere sul suo sito: Mi dispiace per i tifosi della Roma, ho cercato di dare tutto. È lepilogo di una storia iniziata tra gli applausi di più di 50 mila tifosi allesordio in campionato e finita tra i fischi dei 32.820 volti delusi che hanno contestato squadra, dirigenza e tecnico dopo il 2-4 con il Cagliari. Perché i sogni di mezza estate si sono spezzati davanti ai loro occhi e il progetto che prometteva (almeno) un posto in Champions non ha mai preso forma. Il litigio con De Rossi è stato uno dei primi segnali di scricchiolio.
Un attacco frontale, seguito da problemi di ruolo e continue frecciate, che hanno spaccato lo spogliatoio: Totti da un lato, De Rossi dallaltro. Poi è arrivato lo sputo di Marquinho, le panchine di Stekelenburg, il certificato medico arrivato a Orlando da Buenos Aires, dove Osvaldo però festeggiava il Capodanno con la nuova fiamma. La mancanza di dialogo ha fatto definitivamente precipitare la situazione, fino alla penultima conferenza stampa del boemo, che chiedeva un regolamento scritto. La società ha percepito un calo di motivazioni e messo in discussione il tecnico. Zeman viene riconfermato: the show must go on. Vorrei restare 5 anni di ce lui. Ma la versione 2 ci mette tre giorni per precipitare sotto i colpi del Cagliari dellallievo Sau. Lo spettacolo è finito e pure nel peggiore dei modi.