06/02/2013 09:37
A sentirlo parlare, Andreazzoli sembra non aver neanche letto quel temporaneamente utilizzato dalla società per definire la durata del suo incarico. «Io ragiono come se tra tre anni sarò ancora lallenatore della Roma. Voglio riportare entusiasmo». Tuttavia, vestire i panni dellallenatore significa anche legare il proprio futuro ai risultati. «È la componente che mi interessa maggiormente, ma lunica che non posso controllare ».
Andreazzoli allo stesso tempo sa bene, però, che parte del risultato maturerà già durante gli allenamenti. «Sono stanco della solita frase «Tanto a Trigoria è così». No, non deve essere così, devo sapere cosa sia questa situazione e come risolverla. Ma la risolvo, non cè dubbio».
Anche con laiuto di Francesco Totti, che ieri ha riportato una leggera distorsione alla caviglia: «Lui è il Colosseo, avrà unimportanza incredibile». Determinazione anche nel rompere con i precedenti metodi di allenamento di Zeman: «Ci alleniamo alle 11 per mia scelta. Niente doppie sedute, non credo nella loro utilità». Concessioni che faranno felici i calciatori, «professionali e volenterosi» che Andreazzoli invita a «riscoprire il dolore della sconfitta, perché spiega se non lo senti, devi cambiare mestiere».
Domani il tecnico giallorosso ritroverà Nico Lopez, che con 6 reti nel Sub20 non solo ha fatto meglio di Messi (ne segnò 5 nel 2005) ma si è laureato miglior marcatore del torneo. «Sono contentissimo. La verità ha spiegato luruguayano è che non me laspettavo di finire da capocannoniere». Nel frattempo la società sta cercando, nei pressi di Trigoria, di allestire uno spazio per i genitori dei giovani calciatori, al momento costretti ad attendere il termine degli allenamenti allesterno del centro sportivo.