La Roma dei due mondi accoglie lo sceicco

22/02/2013 09:31

 
Il primo a uscire allo scoperto è stato lo sceicco, poi è arrivato il comunicato sul sito del club, richiesto dalla Consob e a quel punto obbligato. Alle 21.30 è stato annunciato l’accordo preliminare firmato tra il consorzio Usa guidato da Pallotta e il ricchissimo giordano Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi «per il suo ingresso, diretto o indiretto, nella compagine societaria - si legge nella nota richiesta dalla Consob - che detiene la partecipazione di controllo di NEEP Roma Holding SpA». Ovvero la società che controlla il 78% delle azioni del club, attualmente guidata al 60% dagli americani e al 40% da Unicredit. Ma l’ingresso dello sceicco avviene a livello superiore, nella As Roma SPV LLC, la società costituita dagli americani nel 2011 per l’operazione giallorossa e firmataria del comunicato di ieri. «L’efficacia di tale accordo - viene specificato - è subordinata all’avveramento di determinate condizioni, secondo una tempistica ad oggi non prevedibile».
Adesso, infatti, si attendono le garanzie bancarie. Meglio andarci cauti visto che sul «dossier Roma» negli ultimi anni si sono scottati in tanti. Da Fioranelli in giù. Al Qaddumi sarebbe lo stesso sceicco che tentò di acquistare il club nel 2011 insieme a non meglio identificati investitori americani, con un’offerta giudicata «irricevibile» dalle banche.
 
Ma stavolta «è una trattativa molto seria con basi solide» assicura all’AdnKronos di Pippo Marra l’entourage del finanziere giordano, uomo d’affari nato in Palestina a Nablus nel 1959, di nazionalità giordana e cittadino italiano da 25 anni: si divide tra Roma (dove è tornato ieri) e l’Umbria, ha investito fortune nel Belpaese nel petrolio e non solo, in passato ha provato senza successo ad acquistare l’Acqua Marcia e l’hotel Eden di Roma, ora si è messo in testa di comprare la Scala di Milano. A suo nome risulta intestata la società petrolifera Amyga, con sedi nella Capitale e a Perugia.
 
L’ultimo affare (si parla di un investimento complessivo di 100 milioni di euro tra acquisto quote e contributo alla ricapitalizzazione) deriva dalla sua grande passione per il calcio, soprattutto quando in campo ci sono maglie giallorosse: è stato più volte allo stadio Olimpico, l’ultima per assistere a Roma- e ci tornerà il 3 marzo per la gara col , pronto alla prima apparizione da co-proprietario in pectore. Pallotta & Co. sono convinti che si tratti dell’uomo giusto per aumentare il valore della Roma e del suo marchio, con nuovi investimenti permessi dal prossimo aumento di capitale, superiore ai programmi iniziali grazie ai soldi dell’arabo, e dalle partnership nel mondo orientale. «Tale potenziale ingresso - si legge ancora nel comunicato - risponde alla già annunciata strategia di espansione delle attività commerciali della controllata AS Roma SpA in nuovi mercati e con nuovi investitori, e potrebbe portare ad un aumento del capitale sociale di NEEP Roma Holding SpA e AS Roma SpA in misura maggiore a quanto determinato nei patti parasociali esistenti (massimo di 80 milioni, ndr) e nelle delibere assembleari già assunte e comunicate al mercato, con conseguente possibile rideterminazione delle partecipazioni tra gli attuali soci di NEEP Roma Holding SpA e modifica dei patti stessi».
 
Lo scenario è già delineato: dopo aver versato 20 milioni nelle casse della Roma lo scorso anno, Unicredit non parteciperà ulteriormente all’aumento di capitale e per questo la sua quota diminuirà. L’obiettivo della banca a medio termine è il disimpegno totale «ma allo stato - chiude la nota - non risultano informazioni relative alla possibile acquisizione da parte dell’imprenditore Luca di parte della quota detenuta da Unicredit». Concetto ribadito in un secondo comunicato di Neep. parteciperà all’operazione-stadio, costituendo una società ad hoc con gli americani. Il prossimo step per costruire una Roma sempre più ricca e solida.