03/02/2013 10:43
Devastazione Dalla Francia Blanc se n'è andato a fine Europeo sbattendo la porta dopo l'eliminazione ai quarti per mano proprio della Spagna (2-0). In realtà centrando l'obiettivo minimo di una missione che nel 2010 sembrava disperata per una nazionale ridicolizzata dalla rivolta dello spogliatoio in difesa del neo juventino Anelka al Mondiale. Blanc liberatosi dal Bordeaux in declino, si ritrovò in terra devastata. Ma in posizione di forza, ottenendo pieni poteri: stipendio da più di 100mila euro lordi al mese, 50mila in meno che in Gironda ma il doppio del predecessore, e staff di ben 21 persone, Barthez incluso come consulente d'oro. Strategia che l'ex centrale, portato a Napoli nel '91 dall'allora d.s. Giorgio Perinetti, ripete oggi con la Roma a cui chiede un ingaggio da salvatore, a scadenza 2015 con annessa campagna acquisti ambiziosa.
Discriminazione Almeno quanto la prima fase ascendente della sua Francia costruita in attacco su Benzema, affidata in difesa all'ex giallorosso Mexes. Scelta ripagata con i prestigiosi 2-1 sull'Inghilterra di Capello, a Wembley nel novembre 2010, e 1-0 sul Brasile a febbraio 2011, ma sempre in amichevole. Poi il declino, innescato dallo scandalo sulle quote etniche dove Blanc fu accusato, a torto, di promuovere una formazione discriminante nei confronti dei ragazzini di colore. Prima spallata seguita dal degrado stilistico di una squadra che si qualificò per l'Europeo solo in extremis, facendo dimenticare la bella vittoria in Germania, 1-2, un anno fa ma ancora in amichevole, incrinando i rapporti con i media.
Diffidenza Così Blanc prima dell'Europeo si è ritrovato indebolito nella trattativa del rinnovo con il presidente federale che preferendogli Deschamps gli rinfacciava ingaggio, staff e anche conflitto d'interessi del procuratore che gestisce molti nazionali francesi. Lo stesso Jean-Pierre Bernès che guida la manovra di aggancio alla Roma. Con cui Blanc, ex pupillo di Lippi, corteggiato in primavera da Moratti, tratta forse con la diffidenza degli esordi: «In Italia non ci si fida dei tecnici stranieri, in questo l'Inghilterra è più avanti». Guarda caso dove tratterebbe in contemporanea con altri club, valorizzato dal ricordo di difensore benedetto dall'altro suo maestro Ferguson. A cui però non vuole somigliare almeno per la longevità, reputando che il mestiere logori. A 47 anni, Blanc, che da mesi studia assiduamente inglese, vive il calcio come passione e non come necessità.