28/02/2013 09:25
LA SMENTITA «Smentisco qualsiasi comunicazione fatta a mio nome sul presidente Pallotta, su Unicredit, sulla società e sulla squadra. La persona che ha parlato non è il mio portavoce e non condivido nulla di quanto è stato detto. Non ci saranno ulteriori comunicazioni», le sue parole allAnsa. Per un certo verso inevitabili, visto che le dichiarazioni di Moncalvo avevano a dir poco indispettito il club giallorosso che aveva deciso di non replicare al giornalista proprio perché aspettava che a farlo fosse Al Qaddumi.
PREOCCUPAZIONI E DUBBI Sono ore tese e agitate per lo sceicco che è visibilmente scosso non tanto per le indagini della Consob e della Procura sulla vicenda ma soprattutto per le ripercussioni che la questione sta avendo sulla sua famiglia. Ieri era sconcertato dal fatto che alcuni media italiani si siano mossi addirittura in Giordania per contattare lanziana madre. Tuttavia i dubbi rimangono. Oltre ai debiti pregressi che lui nega di avere - e affari saltati in extremis, la nuova scossa sulla credibilità di Al Qaddumi arriva dallistituto Don Orione di Bergamo: «A parole era pronto a finanziarci per beneficenza spiega Dario Perico, direttore amministrativo - Diceva di essere pronto a sborsare, nellottobre 2011, 5-10 milioni di euro. Ci fece vedere anche la fotocopia di un estratto conto con la quale voleva dimostrare di avere in deposito al Credit Suisse la bellezza di 23 miliardi di dollari. Una cifra spaventosa, superiore di un miliardo a quella del sultano del Brunei. Per farla breve, noi non abbiamo visto un euro».