Primo, ritrovare l’equilibrio perso

05/02/2013 09:24

TEMPI E DISTANZE - Scavando sotto le formulette care soprattutto a noi giornalisti, troviamo altre voci sicuramente più importanti. Parliamo di calcio giocato, tattica applicata. Partiamo dalla difesa. A quattro o a tre, dovrà essere più bassa, ma non di tanto rispetto a quella di Zeman. Soprattutto non dovrà uscire a palla scoperta e non dovrà dare l’uno contro uno agli avversari. Per fare questo, nel caso di difesa a quattro uno degli esterni bassi dovrà necessariamente rispettare la posizione quando l’altro sale, pronto ad accentrarsi. Insomma, non si difende mai a due, ma minimo a tre. E siccome il calcio è uno sport di movimento, ricordiamo sempre il grande Liedholm che diceva: si attacca in sette e si difende in nove. E naturalmente visto che non si gioca in sedici, vuol dire che la squadra deve essere sveglia in tutte e due le fasi cercando sempre e in ogni zona del campo la superiorità numerica.  Il lavoro della difesa è condizionato anche dagli altri reparti. (...)
 
LA LINEA DELLA PALLA - Tutti dietro la linea della palla quando si perde la stessa in un’azione d’attacco. Questo permette alla difesa di salire e di creare la famosa densità a centrocampo, in cui la squadra avversaria dovrebbe trovare difficoltà a sviluppare la sua manovra. Unica eccezione potrebbe essere quella del centravanti, che restando alto obbliga comunque almeno due difensori avversari a restare in zona. La squadra corta è indispensabile in fase di non possesso.(...)
 
INSERIMENTI - Zeman ne chiedeva a ripetizione ai suoi centrocampisti intermedi, ma è umanamente impossibile che un possa farsi il campo avanti e indietro a tutta birra per una partita intera, soprattutto se gli attaccanti non tornano puntualmente.(...)
 
CARTELLINI - Qui la tattica c’entra ma non del tutto. Nel senso che i troppi cartellini gialli e poi rossi dipendono a volte dal fatto di essere in ritardo sulla contro-giocata veloce degli avversari; ma in altri casi si tratta di vera e propria ingenuità.(...)