23/02/2013 10:36
Trattativa «Con Roma c'è un legame speciale ha detto ieri lo sceicco . Siamo ancora in una fase di trattativa. Sono giornate particolarmente intense, sono un po' stanco. La squadra? Mi piace moltissimo e la mia passione per il calcio mi ha spinto a tutto ciò. La prima cosa che uno pensa quando sente l'Italia è proprio la Roma». Al Qaddumi dovrebbe entrare nel club entro fine marzo, con un paio di cospicui aumenti di capitale (40-50 milioni di euro l'uno, il primo per permettergli l'ingresso nella compagine azionaria di AS Roma SPV LLC, il secondo per rafforzare il patrimonio di NEEP Roma Holding Spa). In cambio, però, vuole voce in capitolo: la carica di vicepresidente, con l'ingresso anche di un uomo di sua fiducia (forse lo stesso Padovano, ma la Roma nicchia e fa sapere che non è Padovano il tramite). A Trigoria aspettano i prossimi passi, anche perché Al Qaddumi si era avvicinato già due anni fa, prima dello sbarco degli americani. Unicredit, all'epoca, però non si fidò, perché (si sussurra) considerato «poco affidabile» come solvenza. Fattispecie smentita dall'entourage dello sceicco, che ha sempre sostenuto come la propria offerta fosse migliore di quella del gruppo presieduto da Di Benedetto e come siano stati proprio gli americani ora a cercarlo, per dare fiato alle asfittiche casse giallorosse.
Cambiamenti Eppure, a Perugia, Al Qaddumi è praticamente uno sconosciuto. «Uno sceicco? Magari, servirebbe a noi, non alla Roma», è un po' il leit motiv nella città del Grifo. Ed invece Adnan, 54 anni, ha la testa ai giallorossi. Trasferitosi in Italia giovanissimo (per l'invasione israeliana in Cisgiordania) e persi i genitori in guerra, ha messo le mani sul capitale di famiglia solo negli ultimi due anni. E ha deciso di comprare Castello delle Regine, una proprietà di oltre 400 ettari tra Narni e Amelia, fatta di vigneti (sangiovese, merlot e cabernet sauvignon), olivi, allevamenti di chianina e una lussuosa country house (Podernovo, zona San Liberato). La trattativa sembra in dirittura d'arrivo. «È una persona cordiale, che vive qui da anni - dicono a Montelaguardia, dove hanno studiato i figli -. Lo zio era un parlamentare palestinese, la famiglia ha sempre vissuto in modo semplice». Ed infatti Al Quaddumi ha vissuto per anni a casa della moglie, Maria Grazia (a lungo impiegata al comune), da cui ha avuto due figli: Adel che fa il carabiniere in Toscana e Jasmine, studentessa, che ora lavora con il padre. In paese, però, giurano di non vederlo da un po'. Del resto, due camere, cucina e bagno non è proprio una reggia da sceicco. Meglio cambiare.