Roma formula Andreazzoli
18/02/2013 09:04
TUTTI INSIEME - Il rompicapo tattico del tecnico toscano nasceva da un problema atavico di questa Roma: la ricerca dellequilibrio. E soprattutto di come raggiungerlo mettendo in campo contemporaneamente Totti, Osvaldo, Lamela e Pjanic, ovvero quattro giocatori di chiara impronta offensiva, ottimi costruttori di gioco, improbabili (almeno sulla carta) interditori. Andreazzoli li ha rischiati insieme contro la Juve ed ha avuto ragione. Come? Intanto riproponendo la difesa a tre che in fase di non possesso diventa automaticamente a cinque.(...)
SCOMMESSA PJANIC - La scommessa più ardita è stata probabilmente quella di schierare Pjanic a metà campo al fianco di De Rossi. Ruolo che il bosniaco gradisce e che interpreta alla grande nella sua nazionale, ma per il quale in Italia nessuno sembrava volergli dare fiducia. Se nè giovato anche De Rossi che, come ai tempi del tandem con Pizarro, ha avuto sulla sua diagonale corta sempre il punto di riferimento di un giocatore di qualità, in grado di pensare il gioco, accelerando o rallentando la manovra secondo i movimenti senza palla degli altri giocatori, in particolare quelli dattacco.
SACRIFICIO - Già, perchè con i tre difensori saggiamente rintanati sulla loro trequarti, gli esterni attenti a presidiare le fasce, la Roma non avrebbe potuto volgere la partita dalla sua parte se i tre attaccanti non si fossero sdoppiati in un lavoro molto faticoso: pressare la Juve in fase dimpostazione e riproporsi come attaccanti veri quando cè stato da farlo. In questo senso tutti e tre si sono prodigati al massimo. Lamela, che stavolta aveva libertà di movimento come trequartista, si è sfiancato nel disturbare Pirlo senza perdere potenza nelle sue incursioni palla al piede. Forse gli è mancata solo un po di precisione nellultimo tocco o nellultimo passaggio, ma allinterno di una prestazione eccellente. (...)
ACCORGIMENTI - Meritano approfondimento anche alcuni accorgimenti che hanno dato equilibrio e sicurezza a tutta la squadra. Spesso ad esempio la Roma si è difesa coi 4 e mezzo (Torosidis basso, Marquinho metà e metà). Lo stesso Torosidis, giocando con molta sapienza tattica in avvio, nel secondo tempo era visibilmente uno dei più freschi, in grado di capovolgere il gioco. E poi lassistenza di Burdisso a Piris quando furbescamente Conte mandava a raccogliere lanci alti e lunghi nella zona del paraguaiano prima Pogba e poi Anelka, che sono alti il doppio. Ultima, ma non ultima, la rivoluzione copernicana sui calci piazzati contro: abbandonata finalmente la difesa a zona, ecco un sano corpo a corpo in cui si fa spesso zero a zero e il portiere può uscire con tranquillità in presa alta o di pungo.(...)