10/02/2013 10:46
Ed ecco ora lhombre che in otto anni non aveva detto una parola e che quando gli hanno dato un microfono... son dovuti intervenire i reparti speciali per farlo smettere.
A noi basterebbe un uomo diagonal!!! Sì, un allenatore che spieghi ai suoi giocatori (che istintivamente lo sanno e lo fanno già), gli elementi base, i primi rudimenti della tattica calcistica, quelli che si apprendono a Coverciano, ma anche nei corsi regionali per allenatori dilettanti. Per esempio che il calcio è soprattutto un gioco diagonale, dove per far bene devi correre in diagonale, con e senza palla.
Se con Luis Enrique la squadra masticava orizzontalmente il pallone senza trovare mai una via di uscita (gli avversari ovviamente aspettavano lerrore per ripartire velocemente), con Zeman la filosofia diametralmente opposta ha fornito gli stessi effetti: tanti palloni persi e avversari di corsa verso il gol. Avete mai visto un portiere dare verticalmente il pallone al difensore centrale che lo dà verticalmente al centrocampista centrale che lo dà verticalmente al centravanti e questo segna? Si può fare solo se davanti non ci sono avversari. Altrimenti non funziona. Certo, è un paradosso, unestremizzazione, ma è anche vero che nella ricerca dellequilibrio perduto, pensare diagonale è una ricetta da seguire.
Correndo in diagonale senza palla si accorciano le distanze verso gli avversari. Si copre più velocemente la zona lasciata scoperta da un compagno di squadra, si ha una migliore visione periferica. Con la palla si difende meglio la stessa. In fase dattacco, senza palla, ci si mette in condizione di vedere la porta una volta ricevuta. Un assist in verticale è fatto sempre per un giocatore che taglia in diagonale: ricordate il gol di Osvaldo a Napoli? Pjanic verticalizza sul movimento in diagonale di Osvaldo che deve solo (si fa per dire) girare la caviglia destra sulluscita di De Sanctis. E quando Totti o Lamela vanno in diagonale partendo dalla fascia? (...)