Sbagliare un rigore e rialzarsi, si può

12/02/2013 10:06

Così è sempre stato per (e ci mancherebbe), ma anche per Tonetto, che contro l’ fallì il penalty che costò alla Roma l’eliminazione dalla 2008-09. Nonostante quello sbaglio ancora oggi tutti ricordiamo l’importanza e la forza che questo terzino sinistro ebbe nella splendida squadra costruita da Spalletti e tutti i tifosi gli vogliono ancora molto bene. Lo stesso discorso va fatto anche per Vucinic, che sbagliò pure lui dal dischetto, salvo poi giocare una stagione sontuosa con la quale riscattò alla grande quell’errore.

Così fu pure per Borriello, che nella 2010-11 fallì il penalty del possibile 1-1 sul campo dello Shakthar Donetsk, dal quale poi la Roma uscì sconfitta per 3-0. Ma le sue prodezze nei derby di campionato e coppa cancellarono quello sbaglio. Il dischetto è stato amaro anche per due centrocampisti dai piedi sicuramente buoni come e Pizarro, non per questo, però, ripudiati dai tifosi.

Il primo fallì il penalty del possibile 1-0 in casa del Manchester United nei quarti della 2007- 08 (la partita poi finì 1-0 per gli inglesi), ma poi trascinò la Roma a sfiorare lo scudetto, senza dimenticare che ad agosto aveva segnato il rigore del successo in Supercoppa di Lega con l’Inter lasciatogli da , infortunato.

Il secondo calciò sul palo il rigore del possibile 2-4 sul campo del Livorno, che poi pareggiò inchiodando la Roma sul 3-3 fino alla fine (14 marzo 2010). Un pari che fece perdere due punti pesantissimi ai giallorossi di Ranieri, allora in corsa per lo scudetto con l’Inter, che se lo aggiudicò di un’incollatura proprio all’ultima giornata. Nonostante quello sbaglio, però, tutti ricorderemo Pizarro per il campionato strepitoso che disputò e non per quel tiro sbagliato.

Simile a quella di Osvaldo fu la sorte di Menez sul campo del Fulham in Europa League, dove calciò malissimo il rigore del possibile 1-1 finendo, però, con l’essere salvato dal pareggio in extremis di Andreolli.

Più lontano nel tempo, nella Coppa delle Coppe 1986- 87, furono addirittura Boniek ed a sbagliare i penalty-qualificazione sul campo degli spagnoli del Real Saragozza, ma ancora oggi tutti li ricordano come due pilastri di quella Roma, non per quei maldestri tiri dal dischetto. E che dire di Cerezo, ancora amatissimo da tutti nonostante i due rigori falliti in Roma-Inter 3-1 dell’85-86? Oppure di Giannini, icona romanista che fece infuriare Sensi per il penalty che si fece parare da Marchegiani nel derby di ritorno del 1993-94? Campioni mai in discussione per un errore dal dischetto al pari di Pruzzo, che qualche errore lo ha fatto anche lui, ma che e resterà per sempre “il bomber”.

Dunque Osvaldo si faccia forza e vada avanti per la sua strada, che di rigori qui ne sono stati sbagliati tanti e un po’ da tutti. Ma poi ognuno si è riscattato grazie al sudore della fronte, alla voglia di rivalsa e all’impegno spasmodico a favore della Roma. Chi esce dal campo con la maglietta sudata viene sempre apprezzato dai tifosi giallorossi, che non valutano un giocatore per un rigore calciato male, ma per il coraggio, l’altruismo e la fantasia. Tanto per citare uno di loro che di mestiere scrive canzoni.