Silenzio, parla Burdisso «Ora torniamo grandi»

23/02/2013 09:24

Ricordi Per Burdisso la partita contro l'Atalanta ha un sapore speciale visto che nel 2004 ha esordito con l'Inter proprio contro i bergamaschi. Di quel giorno Nicolas ricorda l'emozione e la vittoria finale allo scadere grazie a un gol di Adriano. In tribuna c'erano la moglie Belen e la figlia piccola, Angelina, in panchina Roberto Mancini, l'allenatore che lo aveva fortemente voluto a Milano. Con lui il rapporto, almeno all'inizio, era molto forte così come oggi lo è quello con Aurelio Andreazzoli, che la società ha voluto blindare via . «Stiamo scoprendo un grandissimo tecnico — assicura Burdisso a Sky —. Io lo conoscevo, sapevo come preparava alla grande le partite, sta facendo un ottimo lavoro. Adesso dobbiamo trovare continuità dopo la vittoria contro la e dimostrare di essere una grande Roma perché ancora non lo siamo». A Trigoria da quattro anni, il difensore argentino traccia la strada da seguire: «Al di là di schemi, moduli e allenatore siamo noi che dobbiamo dare di più. Possiamo ancora finire in alto e andare in finale di Coppa Italia». La stagione con Zeman era partita con ben altre premesse, Burdisso non lo nega: «Siamo un gruppo serio e abbiamo provato a mettere in campo quello che ci chiedeva il boemo, ma le cose non sono andate bene e non solo per colpa sua che, anzi, ci ha insegnato tanto. È tutto il gruppo che non è stato all'altezza».

Bradley Uno dei fedelissimi di Zeman era lo statunitense. Contro la è entrato nella ripresa, domani partirà dall'inizio. «Finora non siamo riusciti a rendere al massimo, ci manca la continuità per lottare e vincere qualcosa. Ma il periodo più importante della stagione deve ancora arrivare e siamo tutti concentrati per finire al meglio».

La festa Mentre Bradley, Burdisso e compagni si allenavano a Trigoria, i dipendenti intorno alle 11.30 sono stati convocati da che voleva ringraziare tutti per la sorpresa ricevuta mercoledì. A disposizione pizza, crostate e dolci di ogni tipo. Il capitano, che ha mandato in rappresentanza il padre Enzo (vero regista di tutta l'operazione) non c'era. Per lui niente allenamento ma fisioterapia e palestra anche se l'affaticamento muscolare alla coscia destra non preoccupa: l'ecografia ha escluso lesioni.