StraTotti

17/02/2013 10:54



Roma chiusa - La Roma dopo Zeman è una squadra disegnata sull'avversario, come il Boemo non avrebbe mai accettato di fare neppure sotto tortura. Nel 3-4-2-1, Lamela, uno dei due camerieri di Osvaldo, si preoccupa di disturbare l'impostazione di Pirlo. sta a sinistra per battere in faccia a Vidal che, in assenza dello squalificato Marchisio, è il primo incursore scelto. e Marquinho, larghi, fanno soprattutto i terzini su Asamoah e Lichtsteiner. Immaginiamo i crampi allo stomaco del povero Zeman e le tracannate di Maalox davanti alla sua creatura rattrappita così, con la difesa spalmata a 5 spesso e volentieri. Ma siccome questa Roma ha già preso 45 gol, perso 10 partite e viene da 2 punti in 6 gare va riconosciuto ad Andreazzoli il legittimo istinto di difendersi. Mezzo campionato fa, allo Stadium, il Maalox lo tracannavano i tifosi davanti ai bianconeri che assaltavano in massa la difesa giallorossa, senza ostacoli, come casalinghe il primo giorno dei saldi.



lenta - La Roma post-Zeman consegna il pallino all'avversario senza vergogna, preoccupandosi prima di tutto di arginarlo e poi magari di spendere una ripartenza buona. La ringrazia e fa la partita, spingendo soprattutto a destra dove Lichtsteiner trova in Marquinho uno scoglio di burro. Ma al di là del possesso la costruisce pochino, perché il ritmo di circolazione e di movimento è troppo basso. (...) 



Sventola - Durante il quarto d'ora del tè, la Roma si convince che il momento merita prudenza, la capolista rispetto, ma una così mogia capita raramente. E, soprattutto, usare la classe di , Lamela e Osvaldo solo per difendersi è come mettersi il frac per andare a comprare il pane. E così i giallorossi alzano subito ritmo e baricentro. Buffon comincia a lavorare sodo. intuisce che si mette male e dà la frustata: fuori l'indisponente Vucinic (Giovinco) e il latitante Asamoah (Padoin). Ma due minuti dopo i cambi, la frustata vera la piazza : meravigliosa, all'incrocio (13'). Altro cambio punitivo: fuori l'irriconoscibile Vidal (Anelka, debutto in A) e assalto col . Ma non è notte da , che nelle ripresa viene tradita anche da Pirlo e non riesce a costruire lo straccio di una palla-gol.

La Roma, euforica, si allunga a stuzzicare il contropiede e chiude in gloria. Non batteva la in casa da 9 anni (4-0). Quel giorno di febbraio del 2004, sventolò a Tudor 4 dita che la non ha mai dimenticato. Ricorderà a lungo anche la sventola all'incrocio che ha complicato il suo piano scudetto.