Totti sbaglia comunque

13/02/2013 16:54



Il caso Osvaldo-Sampdoria è emblematico. In estrema sintesi l’italo-argentino ha scippato a un rigore che, se segnato, avrebbe potuto essere decisivo. Grande personalità, necessità di sbloccarsi o desiderio di mostrare una maglietta alla fidanzata? Dovrebbe essere buona la seconda ipotesi, ma il punto non è questo e non è nemmeno la grottesca autoflagellazione mediatica che Osvaldo sta portando avanti per evitare danni a sè e alla sua già colpita auto. Il punto è che, basta sentire gli opinionisti su piazza (il Principe Giannini su tutti), ascoltare le radio e leggere le mail dei tifosi, l’analisi (si fa per dire) si sta spostando su . Che avrebbe dovuto, secondo queste tesi emergenti, dovuto avere la personalità per strappare il pallone dalle mani di Osvaldo e andare a batterlo lui il rigore. Per due motivi: il primo è che è il rigorista designato e indiscutibile della Roma, il secondo che in un momento difficile come questo (Andreazzoli sembra finto da tanto che la situazione è assurda) il capitano avrebbe dovuto in ogni caso prendersi la responsabilità del tiro. In altre parole, come il Falcao della finale di Coppa Campioni 1984 all’Olimpico persa ai rigori contro il Liverpool. Poi è chiaro che se avesse preso la palla dalle mani di Osvaldo, tirato e sbagliato, ora si scriverebbe del solito mammasantissima da spogliatoio che non si rende conto di essere finito. Dire che sarà rimpianto, anche dagli anti-tottiani militanti, è dire poco. Ci rimarranno il calciomercato e le giornate spalmate su quattro giorni in sei orari diversi. 

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