SCELTE - (...)Le difficoltà bianconere, però, sono state anche prodotte dalle scelte compiute da Andreazzoli. Tanto per cominciare, i giallorossi hanno pressato alto. Inoltre, il tecnico si è preoccupato di inaridire in qualche modo la fonte di gioco juventina, cioè Pirlo, chiedendo a Lamela (e in parte a Totti) un lavoro di contenimento nel momento in cui il regista si predisponeva a giocare la prima palla. Infine, i difensori, Piris e Marquinho, seguivano gli attaccanti, Matri e Vucinic, anche quando si incrociavano. Dal punto di vista dell'intensità, la partita è stata piuttosto veloce, ma caratterizzata da molti errori nell'ultimo passaggio e da una certa difficoltà della Roma ad andare sulla seconda palla. La grande attenzione ha finito per ridurre al minimo le occasioni (una per i giallorossi quando Osvaldo ha superato anche Buffon allargandosi troppo, e una per la Juventus, quando Pirlo ha calciato splendidamente una punizione da circa venticinque metri trovando un attentissimo Stekelenburg). (...)

 

CAMBI - (...)Le squadre allungandosi hanno agevolato lo spettacolo e la costruzione di un paio di occasioni da gol (decisivo Buffon su un colpo di testa ravvicinato di Osvaldo). Ma la Roma dava l'impressione di poter essere più efficace e questa efficacia l'ha dimostrata al 13' quando una punizione di Pjanic respinta da Vidal ha dato a Totti l'opportunità di colpire al volo al limite dell'area e di piegare Buffon per la decima volta in carriera (e portare a 224 il conto totale delle sue reti). (...)Sempre la Roma ad avere le occasioni migliori in contropiede (in una di queste, un tiro di Marquinho in area veniva deviato di mano da Lichtsteiner: se rilevato, quel tocco avrebbe portato al rigore e all'espulsione del bianconero). Il debutto in A dell'attaccante francese, però, non ha portato benefici e la Roma ha traghettato abbastanza tranquillamente nel suo porto la prima vittoria del nuovo anno.