Un massese alla guida della Roma. Aurelio Andreazzoli sostituisce il mitico Zeman

04/02/2013 13:21



Il tecnico massese, 59 anni, arrivò alla Roma nel 2005 con Luciano Spalletti (con il quale era stato a Udine), come assistente tecnico. Ora, debutta come allenatore. Ad interim, specificano società e lanci di agenzia. Cioè per poche giornate, fino a fine stagione. Ma nel calcio molto è possibile e nulla esclude che per Aurelio, la cui preparazione è innegabile, questa sia la volta buona. È gia accaduto altre volte che l’allenatore che subentra da un ruolo interno della società poi faccia un buon lavoro e venga confermato. È già successo con Montella nella stessa Roma, con Ballardini al Cagliari, con Stramaccioni all’Inter e altri. Come spesso succede però bisogna che diversi fattori durante il cammino coincidano e fra questi anche un po’ di fortuna. Andreazzoli è preparato da diversi anni di lavoro (alla Lucchese ha avuto come maestri Lippi, Orrico, Scoglio e Fascetti) con grandi tecnici che malgrado i cambi lo hanno sempre confermato, vedi Luciano Spalletti che lo avrebbe portato con lui anche in Russia, oppure Luis Enrique ed in fine Zdenek Zeman, segno dell’apprezzamento delle sue qualità, tencniche ma anche umane, di uno che riesce a tenere unito il gruppo, che sa fare spogliatoio. Aurelio ha la giusta esperienza come allenatore e calciatore, come (è laureato Isef) insomma a questo punto non manca molto per la sua esplosione.



Come calciatore spicca il volo a 18 anni verso il del presidente massese Angelo Tongiani insieme ad altri due atleti che poi giocheranno a lungo in serie A: Desolati e Della Bianchina, ma non ha fortuna o forse le qualità adatte e staziona fra la serie C2 e la D, compresa la Massese. Ma già si vedeva che era un allenatore in campo ed i tecnici si affidavano a lui per mantenere gli equilibri giusti. La sua carriera sembra programmata, ha fatto tutta la i trafila dalle giovanili ( due anni anche con la Primavera dela ) ai dilettanti ed ai professionisti (tecnico in C1 con la Massese che non è riuscito a salvare soltanto perché richiamato nella seconda gara di playout). Massese purosangue appartenente a una famiglia di tifosi della Massese, di lui ricordiamo i racconti e gli aneddoti che racconta dalla sua esperienza nei masimi livelli del calcio, sul modo di lavorare di Spalletti, ma anche sui vari , , Mexes.



Di confessò che «è un ragazzo splendido, incredibile, un campione. Sotto l’aspetto umano è stato una scoperta, è naturale, semplice ed umile come negli spot televisivi. Un compagnone sempre pronto ad aiutare tutti, un giocherellone. E poi un genio calcistico. Io mi ritengo fortunato ad assistere tutti i giorni negli allenamenti alle sue giocate ai suoi colpi magici senza dover pagare il biglietto». Fece poi il giro del mondo il suggerimento dato a Taddei di ripetere in Coppa Campioni (in Grecia) quella finta spettacolare che è finita su internet e che il giocatore romano gli ha dedicato: la “Finta di Andreazzoli”, per vederla basta cliccare su "Aurelio".