04/02/2013 13:07
E oggi, forse, il progetto più ambizioso e di impatto mediatico è la realizzazione del nuovo stadio dellAs Roma voluto dagli azionisti americani capitanati da James Pallotta (e affiancati, al 40%, da Unicredit). Limpianto che dovrebbe vedere la luce entro il 2017 sorgerà sui terreni di Tor di Valle, dove sorgeva lippodromo: unarea che è subito piaciuta agli imprenditori dOltreoceano, che vogliono unarena da 55-60 mila posti.
Ma come ha fatto Parnasi ad aggiudicarsi la commessa e a fare breccia nel cuore dello staff di Pallotta & C, al punto che nel prossimo futuro potrebbe entrando nel capitale del club calcistico acquistando parte della quota Unicredit? Le risposte sono molteplici e vanno tutte indirizzate al nuovo corso impresso alla società dal giovane e riservato imprenditore che, nonostante il tifo sfegatato per il club di Francesco Totti, preferisce trascorrere i weekend nella campagna umbra con la moglie, lattrice e showgirl Christiane Filangieri e il figlio di pochi mesi. Un cambiamento legato a un passaggio generazionale importante, che ha portato una visione assai più proiettata sullestero. La strategia riflette lesperienza professionale di Parnasi, a lungo impegnato nei settori industriale e immobiliare in America. Il deus ex machina ha rimodellato la squadra di vertice dellazienda, che ha in fase di realizzazione il Business Park Europarco (142 mila mq pronti nellautunno del 2014), il centro commerciale Laurentino (85.523 mq pronti per linizio del 2015), il polo multifunzionale Pescaccio (intervento di 785 mila mq), Città del Sole (pronta tra un anno), oltre al progetto di sviluppo del fondo Hb (7 aree a Roma per un totale di 194 mila mq) e quello relativo al complesso residenziale di Montalto di Castro che sarà inaugurato nella prima metà del 2016. È stata abbassata letà media dei dirigenti (a 39 anni) mentre si stabilivano partnership in Germania, Stati Uniti, Olanda e altri Paesi europei. Con gli innesti di professionisti qualificati quali Mario Miano, Luca Caporilli, Simone Contasta, Manfredi De Marco, Enrico Tito, Mariangela Masi, Guido Torrani e Giorgio Loretelli, Parnasi ha voluto cambiare il volto di unazienda e di un business che, non più focalizzato su Roma, si sta indirizzando verso Milano e il resto del mondo.
Perché lobiettivo dichiarato di Parnasi è quello di replicare il modello vincente di Hines, che proprio in Italia e in particolare nella city lombarda ha uno dei punti di riferimento per lEuropa. E non per nulla proprio Hines è uno dei partner privilegiati nei piani di crescita di Parsitalia (il progetto di piazzale Lega Lombarda a Roma) e magari lo sarà anche per lespansione a Milano. Laltro caposaldo della trasformazione e del salto di qualità che Parnasi ha fatto fare a Parsitalia è rappresentato dalla riorganizzazione del gruppo, che ora prevede una holding di controllo e gestione e due società operative (la Real Estate per lattività di sviluppo immobiliare e la General Contractor per il business delle costruzioni). E in questa strategia cè unaltra novità: lintenzione di dare vita a una terza area di business, la Properties, nella quale saranno conferite le proprietà di aree e partecipazioni nelle società di gestione commerciale e nei fondi dinvestimento.
(Pubblicato nell'edizione del 02/02/2013)