04/02/2013 08:22
LAFFETTO E sabato notte. Dopo una giornata che ricorderà a lungo con lesonero comunicatogli in differita, il tecnico è a casa con la moglie. Sotto il suo appartamento, in zona Collina Fleming, si raggruppano una ventina di persone. Una parola tira laltra, il brusio si trasforma in vociare e arriva la decisione di citofonare all'allenatore. Nel frattempo una volante della polizia chiamata da altri inquilini un po preoccupati - sorveglia quanto accade. Basta poco, però, per capire che si tratta di una semplice manifestazione daffetto. Zeman scende in strada e si mescola alla gente che lo aspetta: «Che succede qua? Io devo dormire esordisce, sorpreso ma contento - Avevo visto tanta gente, ero preoccupato...». A turno, ogni tifoso dimostra il proprio dispiacere. Cè chi accusa qualche calciatore, altri che se la prendono con la dirigenza, cercando di provocare una reazione del boemo. Lui, invece, non batte ciglio. Sorride solamente. E il suo modo di ringraziare chi non si è dimenticato di lui.
IL DISPIACERE Poi interrompe il silenzio: «A voi dispiace tantissimo? A me di più e voi non c'entrate». Non entra nel dettaglio sulle responsabilità da attribuire per il momento-no vissuto dalla squadra ma torna sulle modalità dellesonero: «Quando me lhanno comunicato? Me l'hanno detto oggi (sabato, ndc) - ammette Zeman nel video che è stato postato su Facebook - Potevamo fare meglio ma ci sono altri modi, altri pensieri. Se i giocatori mi hanno già telefonato? Alcuni».
Cè curiosità per sapere qualcosa in più. Un ragazzo gli chiede se la situazione fosse diventata irrecuperabile. Il no del boemo con la testa è convinto e ripetuto. Gli passano un telefono: saluta e ringrazia una tifosa che manifesta il suo disappunto. Prima dei saluti, posa anche per una foto di gruppo. Malinconica, certamente. Ma almeno per una sera si sarà sentito meno solo.