Aldair: «Vi racconto chi è Totti»

27/03/2013 10:46

Insieme in giallorosso hanno condiviso dieci anni di (poche) vittorie e qualche delusione.



Dica la verità, quel giorno a Brescia si aspettava che quel ragazzino avrebbe fatto la storia del calcio?

«Sapevo che sarebbe diventato un grande calciatore, ma non potevo immaginare che avrebbe fatto questa carriera. La sua è una storia fantastica, che merita di essere celebrata. Si è sempre comportato bene, è sempre stato un esempio per gli altri, rimanendo umile. I suoi 20 anni in giallorosso sono solo un altro record da aggiungere alla sua collezione».



Lei lo ha visto crescere. Poi un giorno, il 31 ottobre 1998 contro l’Udinese all’Olimpico, gli ha consegnato la fascia da capitano, che non avrebbe più abbandonato.


«Ho pensato fosse pronto per prendersi quel tipo di responsabilità e che la fascia lo avrebbe aiutato a crescere ancora di più. Andava solo incoraggiato ».



Ci racconti dello scudetto.


«È stato un sogno vincerlo. Abbiamo fatto un grande campionato grazie a Francesco, a Vincenzo (Montella n.d.r.), a Batistuta. Eravamo una grande squadra».



Nella carriera di così ricca di record, però, è mancato il Pallone d’Oro.


«Avrebbe meritato di vincerlo nel 2006 quando l’Italia ha conquistato il Mondiale. Giocare nella Roma, senza vincere niente in Europa, non lo ha di certo aiutato in questo tipo di competizione dove conta soprattutto la vetrina internazionale ».



Il prossimo obiettivo è il record di gol di Piola: può farcela?

«Può arrivare a battere tutti i record. Non so quanto giocherà ancora, ma io credo che possa farlo almeno per altri 2 o 3 anni».



In Italia si parla del ritorno del capitano in Nazionale per i Mondiali brasiliani.

«Lo meriterebbe. Qui in Brasile ha un gran numero di estimatori e di lui si parla anche come di un possibile obiettivo di mercato per alcune squadre. Il nostro è un campionato molto ricco e se la Roma non dovesse prolungargli il contratto, qui gli si potrebbero spalancare parecchie porte».