13/03/2013 09:46
Da parte della società ha avvertito la stessa volontà?
«Leggevo che sarei potuto andare via e nei mesi scorsi mi sono fatto qualche domanda, anche perché nessuno della proprietà mi faceva sapere niente. Però ho continuato a lavorare come sempre e ho aspettato che la società mi comunicasse le sue intenzioni».
Quando è successo?
«Nelle scorse settimane, più o meno quando è andato via Zeman e Andreazzoli è diventato allenatore. Il d.g. Baldini mi ha chiamato e mi ha detto che il nostro lavoro insieme sarebbe continuato. Io ne sono stato felice, onorato e continuerò a fare quello che amo fare (responsabile del settore giovanile, ndr) a casa mia».
Ma con uno stipendio ridotto.
«Senza parlare di soldi, anche perché dobbiamo ancora definire alcune cose, per me contava restare qui».
Nei mesi scorsi era stato cercato dalla Fiorentina e si era parlato di un incarico in Figc.
«Ci sono stati dei contatti, è vero, ma io ho sempre dato la precedenza alla Roma».
E il Cagliari?
«Lì c'è mio figlio. E basta».
Quando era direttore tecnico è stato lei, con Pradè e la Sensi, a richiamare Andreazzoli per fargli affiancare Montella.
«Una scelta indovinata. Conosco Aurelio da anni, me lo ricordo in pullman che stava sempre dietro a Spalletti coi suoi fogli pieni di tattica, si facevano certe discussioni di calcio... Andreazzoli, anche se stava nelle retrovie, ha sempre avuto il Dna del capo. Spalletti era il suo allenatore ma lui non gliele mandava a dire. In questo non è cambiato: la sincerità è la sua forza».
Il suo vice è Muzzi, che lei conosce bene.
«L'ha scelto Aurelio dopo averlo visto sul campo. È un lavoratore nato e un bravo allenatore. Può crescere molto».
Un altro che è cresciuto è Florenzi.
«Io sapevo che aveva i mezzi per emergere, in molti invece quando è andato a Crotone avevano dubbi. Si sono dovuti ricredere».
Che momento sta vivendo De Rossi?
«Daniele per la Roma è importantissimo, gli auguro di ritrovare presto la giusta forma».
Totti? Tra poco saranno 20 anni di Serie A.
«Unico. Inimitabile. La storia della Roma e del calcio italiano».
Che detto da lei...
«Francesco è Francesco».
Lo raggiunge Piola?
«Francesco è uno che quando si mette in testa una cosa la ottiene. Per me lo prende».
Dovrebbe anche lui rinnovare il contratto, però.
(Ride, ndr) «Lo farà....».