Conti: «Può prendere Piola. E in Brasile ti fa la differenza»

20/03/2013 10:27



Molte volte si è detto che voi eravate più freschi a livello fisico, temprati dalla prima fase in Galizia tra Vigo e La Coruna, mentre il Brasile veniva dal caldo di Siviglia.

Non penso. In partite del genere non conta tanto il caldo o il freddo. Conta l’atteggiamento, l’approccio. Noi, contrariamente a quello che pensava la critica, siamo scesi in campo convinti di vincere e abbiamo dimostrato quello di cui eravamo capaci. Ci davano dei catenacciari. Ma abbiamo vinto il Mondiale rifilando due gol ad Argentina e Polonia, tre a Brasile e Germania Ovest. Non pensavamo a quanto erano forti i nostri avversari, ma ad esprimerci al nostro meglio.



Ma quel Brasile era davvero più forte di voi?

Se si escludono il Valdir Peres e l’attaccante Serginho, si trattava di una squadra incredibile che ha fatto divertire tanta gente. C’erano giocatori come Socrates, Eder, Zico, Falcao. Avevano un talento incredibile. Noi, però, non eravamo da meno. Molte volte ricordando quel Mondiale si dimentica che c’erano otto giocatori che avevano e avrebbero vinto tutto con la . Gente della classe di Scirea e Cabrini, giocatori come Gentile capaci di fermare Maradona, Paolo Rossi che torna dalla e segna tre gol al Brasile. Campioni che hanno fatto la storia a cui si aggiungevano calciatori come il sottoscritto, Antognoni, Graziani e Bergomi. In più, poi, avevamo un timoniere eccezionale. Un uomo come Bearzot che ci ha preparato alla grande. Aveva scommesso su Rossi contro tutto e contro tutti. E alla fine ha vinto.



A distanza di anni non ha ancora qualche rimpianto?

Pelé disse che il migliore giocatore del Mondiale era stato lei. A vincere il Pallone d’Oro, però, fu proprio Rossi... No, assolutamente. Paolino ha fatto quella tripletta e ha segnato quei gol perché era un campione di grande intelligenza, che era già conosciuto per aver segnato tantissime reti con Vicenza, Perugia e . Ma quella squadra ha vinto anche perché ognuno ha dato il suo meglio. Partendo da uno che viene sempre dimenticato come Oriali. Abbiamo fatto cose straordinarie. E, a livello personale, mi basta il complimento di Pelé. Ancora ricordo quando in tournée con la Roma per affrontare i suoi Cosmos facemmo tutti la fila per fare la foto con lui...



A distanza di anni Zico ha dichiarato che Italia-Brasile 3-2 ha fatto male al calcio.

Lo so, lo so bene cosa ha detto. Zico è un mio amico. Ma può darsi che non stesse bene quel giorno, ammesso e non concesso che l’abbia dichiarato davvero... L’Italia non ha più vinto da allora col Brasile, perdendo quattro volte su cinque tra cui anche una finale Mondiale.



Adesso è giunta l’ora di sfatare la maledizione? Cosa vede di simile tra questa squadra e quella del 1982?

C’è un blocco juventino in comune. Gente come Barzagli, Bonucci e Chiellini dà quella solidità su cui si può costruire un gruppo vincente. E poi c’è un allenatore che stimo tantissimo come Prandelli. Sta facendo un grande lavoro che credo nel Mondiale 2014 ci porterà delle soddisfazioni importanti. Lui ha già in mente la squadra che porterà in Brasile e si tratta di un gruppo di eccezionali qualità.



Crede che ci sarà anche ?


Prandelli ha detto che se starà così il prossimo anno lo prenderà in considerazione per il Mondiale.



Crede che sia davvero possibile?

Cesare lo conosce benissimo, quindi se ha detto certe cose lo ha fatto a ragion veduta. Io non voglio essere di parte. Ma posso assicurarle che vedendolo allenare tutti i giorni è ancora un ragazzino. Francesco se si mette in testa qualcosa, ci riesce. Adesso che ha 36 anni, poi, sa come allenarsi per essere più redditizio. E i risultati si vedono. Pensate a quello che ha fatto contro il Parma nell’azione prima del gol su punizione. Ha corso tutto il campo per andare a prendersi la palla e il fallo. Adesso ha in testa il record di Piola, per me ha tempo per raggiungerlo...



Ma secondo lei ha anche in testa di tornare in Nazionale?


Questo non lo so. Però può farcela eccome. Per l’Italia può essere un innesto di grandissima qualità che in una competizione come il Mondiale può fare la differenza, eccome. Chiudiamo con un altro giocatore che le sta molto a cuore.



Proprio per la partita contro il Brasile Prandelli ha convocato per la prima volta Alessio Cerci, prodotto del vivaio giallorosso che da molti è stato paragonato a lei.
Cosa può dare in più alla Nazionale?

Alessio lo conosco bene, sono stato io a prenderlo dal Valmontone portandolo a Trigoria. Sono felicissimo che si arrivato in Nazionale. Che abbia dei colpi simili ai miei me lo dicono in tanti. Io dico che è più veloce di me e che ha qualità straordinarie. Un fisico impressionante, un’accelerazione senza pari. E quando rientra e calcia dimostra di vedere bene anche la porta. Credo che per lui sia stato fondamentale Ventura, che lo ha sfruttato al massimo come a Pisa. Cerci è in un’età importante. Farà bene anche in Nazionale...