De Rossi, doppia chance

02/03/2013 09:31



LA STRANA COPPIA - Una mossa, quella dell’allenatore della Roma, tesa a regalare al reparto la tecnica del bosniaco e il senso tattico del vice capitano. Due giocatori che, se inquadrati al meglio, possono dare un contributo importante alla causa perché complementari. Nel 3-2-5 andreazzoliano, il tandem ha il compito di catturare i rimbalzi davanti alla propria area in fase di non possesso e di dare il la alla manovra, garantendo al tempo stesso equilibrio alla squadra in fase di possesso.

Un azzardo? No, a giudicare - ad esempio - da quanto visto all’Olimpico contro la , cioè la più bella della classe.




IL TABÙ - Per non è stato, finora, un campionato particolarmente brillante, e lui è il primo a saperlo. Andreazzoli continua a difenderlo a spada tratta in ogni occasione perché lo conosce bene e sa alla perfezione qual è il suo valore.

E, probabilmente, conosce anche i motivi che non hanno consentito a DDR di rendere al meglio. Lo zero nella casella dei gol all’attivo, ad esempio, è solo una conferma che le cose non sono andate come sarebbero dovute andare. Daniele, 33 reti con la maglia della Roma, ha giocato poco e segnato niente anche per colpe proprie, vedi il numero di giornate di accumulate; ma nessuno deve dimenticare che con Zdenek Zeman sulla panchina della Roma è stato molte volte la riserva di Panagiotis Tachtsidis, e questo non aiuta. Anche se/quando, come gli viene rinfacciato da più parti, si guadagnano un sacco di soldi.

Al , avversario domani sera all’Olimpico, ha segnato due reti, l’ultima volta il 24 settembre del 2008 ( 3-1): era un mercoledì e Andreazzoli stava un po’ defilato rispetto a Luciano Spalletti, sulla panchina giallorossa. Chissà, un gol potrebbe aiutare Daniele a recuperare più in fretta il terreno perduto.



LA POSIZIONE - Con al fianco, per sono cambiati, forse diminuiti i compiti in fase di regia. Non più catalizzatore quasi unico della manovra, ma capitano e gregario al tempo stesso. Un po’ quanto accadeva quando accanto a lui c’era David Pizarro.


Uno accosta e l’altro picchia, come si dice nel gergo delle bocce. Pizarro non è (e viceversa), ma il principio della mossa in stile Spalletti è simile. Se con Zeman il centrocampo della Roma era a 3,
con Andreazzoli è minimo a 4 e questo consente a (e agli altri) di avere più sponde e meno solitudine intorno. Maggiore densità, meno rischi.



GLI OBIETTVI - Assente a Bergamo perché squalificato, domani tornerà titolare per riprendere il discorso interrotto con un sorriso la sera del 16 febbraio. La Roma ha vinto due gare di fila, si è (in parte) rilanciata in classifica ma nessuno ha (più) voglia di lasciarsi andare al facile entusiasmo.

, a dire il vero, non l’ha mai fatto, e ne ha pagato anche le conseguenze, però sa perfettamente che la stagione, per lui e per la Roma, non può chiudersi senza un colpo di coda finale. Battere il
potrebbe aiutare a guardare al futuro con un pizzico di ottimismo in più, indipendentemente dall’obiettivo inquadrato nel mirino.
Batterlo con un gol di , poi, sarebbe un bell’aiuto per due.