E cresciuto con Montella e Strama
06/03/2013 08:58
CRESCITA - Romagnoli è stato preso dalla Roma nel 2004, all'età di nove anni. Fu Bruno Conti a parlare con la famiglia e con Mercuri, presidente del San Giacomo, l'oratorio dove anche Andrea e Daniele Conti hanno cominciato. Alessio era allenato prima da Vocale e poi da Salvini. A Trigoria è cresciuto in fretta. Il primo tecnico che incontrò fu Tovalieri:
«Giochi con la testa alta, hai fisico e tecnica; quale centrocampista: vieni in difesa!» sentenziò il Cobra.
«Anche in porta, a me basta giocare...» pensò lui. Poi i Giovanissimi con Montella e gli Allievi con Stramaccioni.
Romagnoli ha bruciato le tappe, perché da sempre è stato abituato a giocare con i ragazzi più grandi. La scorsa stagione, quando cera
Luis Enrique, era in Primavera con
Alberto De Rossi, nell'anno del passaggio tra i sedici e i diciassette anni. Infine il salto in prima squadra: la Roma ha deciso di puntarci forte tanto da farne il quarto centrale in organico dopo Burdisso, Castan e Marquinhos (anche il brasiliano è stato lanciato a 18 anni senza che nessuno ne conoscesse le straordinarie doti). Ora Romagnoli davanti a sé ha tutto il tempo per continuare a crescere con tranquillità, ben sapendo che già sabato potrebbe di nuovo mettere piede nel massimo campionato italiano. La Roma può aspettare per il rinnovo di contratto, di tempo fino alla fine della prossima stagione ce nè. Non oltre, però: perchè Romagnoli ha dimostrato, come ha detto Andreazzoli, «di essere un giocatore da serie A» , e quindi gli ammiratori presto si materializzeranno. Gioca a testa alta, non ha paura di niente, entra in scivolata che è una bellezza. (...)