Fiducia a Osvaldo: è l’ultima chance

15/03/2013 08:26

MALEDETTO RIGORE - Tutto ruota intorno a quel maledettissimo rigore che sul campo della Sampdoria, con una sorta di istinto autodistruttivo, Osvaldo rubò a , col risultato di sbagliarlo malamente, contribuendo non poco alla sconfitta della prima di Andreazzoli sulla panchina giallorossa. Prima e ultima sconfitta. Osvaldo spiegò, si pentì, e la cosa finì lì, con la benedizione del capitano che in queste situazioni sa essere magnanimo. Ma evidentemente nella testa di Osvaldo qualcosa è cambiato, soprattutto non c’è più stata la tranquillità necessaria, la fiducia e la freddezza necessarie per un giocatore che vive sul filo della zona gol. 
 
QUEI FISCHI - Ultrasensibile sotto la finta scorsa di “duro”, Osvaldo ha accusato il colpo, soprattutto i fischi dell’Olimpico che gli sono parsi ingenerosi, sbagliati. Ma la Curva, si sa, ha anche il diritto di fischiare, sta al destinatario reagire, dimostrare sì di avere carattere, darci dentro e tornare sulla via del gol. Ma senza cercarlo con ostinazione, che altrimenti non arriva mai. Contro la , e non è certo preistoria, Osvaldo ha giocato un’ottima partita, pur non segnando. Ecco, quella dev’essere, dovrebbe essere la prestazione da cui ripartire. Il gol poi, può arrivare quando meno te lo aspetti, ma all’interno di una pretsazione attenta, puntigliosa, generosa, al servizio della squadra.(...)
 
FIDUCIA - Dal primo giorno del suo insediamento, Andreazzoli ha pubblicamente dato la sua fiducia ad Osvaldo. Anche dopo il fattaccio di Marassi. Sotto questo punto di vista non può essere certo imputato qualcosa al tecnico toscano. L’esclusione iniziale di Udine è parsa ispirata da un’evidente esigenza tattica. E che non ci fosse alcuna preclusione sul conto di Osvaldo lo dimostra la mezz’ora abbondante che il tecnico gli ha concesso al posto di . Sostituzione che ha provocato non poche critiche allo stesso Andreazzoli, visto che il capitano stava giocando bene e che, pochi secondi dopo il cambio l’Udinese è pervenuta al pareggio. Tutto sarebbe andato a posto se proprio Osvaldo, in pieno recupero, non avesse sbagliato un gol decisamente facile per uno come lui. Peccato, se avesse arpionato meglio il pallone di Balzaretti ora staremmo parlando di un Osvaldo ritrovato e una Roma lanciatissima anche verso la rimonta al terzo posto. (...)