05/03/2013 11:27
«Una storia così lunga non è semplice - le parole del dieci romanista -, soprattutto in una città un po' particolare. Io ho portato rispetto per tutti, ho sempre fatto il professionista, non ho mai dato a vedere che Totti poteva fare quello che voleva. Sono sempre stato con i piedi per terra». L'ex Pupone ha diviso e continuerà a farlo. Ma, allo stesso tempo, è stato il campione del calcio fra i meno distanti dalla realtà in cui ha regalato magie. Accessibile: cosi lo definiscono dentro al grande raccordo anulare. Dove per accessibile Francesco Totti ha vinto uno scudetto (2000/01), due Coppe Italia (2006/07, 2007/08) e due Supercoppe italiane (2001 e 2007) significa strappargli una foto, una battuta, una pacca sulle spalle, come in un set fra Nonno libero e i Cesaroni. Cosa avrebbe potuto combinare uno come lui altrove? Quanti trofei potrebbe, ora, contare in bacheca? Totti è stato vicino ad abbandonare la sua gente giovane, giovanissimo, quando il Milan lo corteggiò da allievo. E, poi, quando l'allenatore dell'epoca Carlos Bianchi avrebbe voluto a Roma Litmanen, attaccante dell'Ajax, spedendo alla Sampdoria il ragazzino di Porta Metronia. Totti è rimasto nella Capitale e lo ha fatto resistendo per anni alla corte del Real Madrid, da dove il presidente Fiorentino Perez gli inviava a casa la maglia bianca con il numero dieci e la scritta «quando vuoi, sarà così...».
Altrove, Totti avrebbe vinto campionati in serie e trofei, stella fra le stelle. A Roma ha vinto insieme al suo popolo e nella notte del nuovo traguardo gioca in contropiede. «Con un altro contratto, Piola lo posso prendere...», dice. Silvio Piola è il re, a quota 274 gol in A. Totti è a 49 reti di distanza, ma sogna. Il contratto che lega il capitano giallorosso alla Roma americana scadrà il 30 giugno 2014.
Il Mondiale 2006 è il trionfo della carriera. In azzurro ha vinto anche un Europeo Under 21 (1996) e i Giochi del Mediterraneo 1997 pone sarà ad un niente dal brindare ai 38 anni «Non dipende da me...», cosi Totti sul suo futuro. Ma l'idea è quella di una nuova firma sotto ad un accordo fra capitano e società fino al 2016. In campo a quarant'anni per battere l'ultimo record? La sensazione è che sarà questo l'epilogo di un rapporto d'amore che, fra pochi giorni, segnerà i vent'anni di convivenza. Allungare di altri due campionati il contratto di Totti significherebbe spalancare all'ex Pupone le porte per candidarsi a una maglia da titolare per altre 125 partite, comprese le rimanenti undici di questa stagione. Difficile dire se Piola verrà raggiunto o soltanto sfiorato, ma di sicuro Totti vivrà per questo. Oggi è il giorno degli onori. «Complimenti Pupone...», scrivono su Twitter i compagni del romanista nell'avventura mondiale di Berlino 2006, da Cannavaro a Materazzi a Del Piero. «Ha risorse inimmaginabili. Col tempo ha perso velocità, ma ha aumentato astuzia e intelligenza: nessuno tira come lui, può giocare almeno altri due anni al top», cosi Fabio Capello che lo guidò allo scudetto.