23/03/2013 09:34
Cammino - La Roma viene da 13 punti nelle ultime sei partite, quelle da cui Andreazzoli ha preso la conduzione tecnica della squadra (2,16 la media-punti del nuovo allenatore giallorosso). Con lui la Roma è risalita al quinto posto in classifica (a quota 47), a -7 dalla soglia Champions (attualmente occupata dal Milan a 54 punti). Se la Roma continuasse a viaggiare sui ritmi tenuti finora da Andreazzoli (2,16 punti per nove partite, per un totale di 19,44) chiuderebbe la stagione a 66/67 punti, due o tre punti in più di quanti ne servirono lo scorso anno all'Udinese (che chiuse in classifica a quota 64) per aggiudicarsi il terzo posto e di conseguenza anche i preliminari di Champions.
Perché crederci - Il problema, in realtà, qui è più sottile, perché la marcia del Milan in questo momento sembra senza sosta (27 punti nelle ultima 11 gare, da quando cioè i rossoneri caddero proprio all'Olimpico per 4-2, ultima sconfitta in campionato subita dalla squadra di Allegri). Ma la Roma ha l'obbligo di crederci almeno per tre buoni motivi: c'è ancora uno scontro diretto da giocare (alla penultima giornata, anche se a San Siro), in un eventuale arrivo a pari punti tra giallorossi e rossoneri (ed in caso di vittoria proprio a San Siro, o anche di pareggio o di sconfitta con il minimo scarto) la Roma passerebbe per gli scontri diretti e poi il calendario immediato del Milan, durissimo: dopo la sosta della Nazionale, infatti, i rossoneri dovranno affrontare una doppia trasferta (Chievo e Fiorentina), per poi ospitare il Napoli ed andare a far visita alla Juventus). Certo, anche quello della Roma non è semplice, a cominciare dalla trasferta di Palermo (disperato) e dal derby dell'8 aprile. Ma poi ci sono tre gare abbordabili (Torino fuori, doppia casalinga con Pescara e Siena). A quel punto, se la distanza si fosse assottigliata, allora a fare la differenza sarebbe altro: voglia ed entusiasmo. E la Roma di oggi di tutto questo ne ha molto.