La Roma fa tris, Totti è leggenda

04/03/2013 08:26

 
segna la rete 225, festeggiata in campo a fine gara con i figli Cristian e che mostrano la maglia con la scritta Sei forte papà e lo seguono con i compagni sotto la Sud, aggancia Nordahl e offre due assist, il primo a Romagnoli, per celebrare anche il più giovane di questo gruppo ritrovato e finalmente convinto. Merito dell’allenatore che sa che cosa fare per aggiustare l’assetto in corsa, come è accaduto ieri sera.
 
ORE 21,01: RAGGIUNTO NORDAHL E’ la notte dei romani. Prima dell’inizio del match e dei gol di e Romagnoli, il pubblico dell’Olimpico ascolta con commozione Roma nun fa la stupida stasera, per ricordare la scomparsa del Maestro Armando Trovajoli. E dopo un quarto d’ora, per un lieve contatto in area del tra Bovo, anche lui cresciuto a Trigoria, e , concede il rigore che trasforma sotto la Sud.
Sono 225 le reti del capitano in serie A: adesso è secondo, nella classifica dei marcatori di tutti i tempi, accanto allo svedese Nordahl. In assoluto sono 280 i gol in giallorosso e 300 in carriera, comprese le nazionali. Lo speaker fa per dieci volte il nome di Francesco, come il suo numero di maglia e come le reti segnate in questo campionato. La gente urla in risposta mentre il capitano indica si suoi tifosi per dedicargli il nuovo primato e anche il vantaggio, 1 a 0 al sedicesimo.
 
PRUDENZA E POCO RITMO Rientrano e , fuori inizialmente Bradley e Marquinho, ma Andreazzoli deve rinunciare a Marquinhos, problema muscolare: in difesa debutta da titolare il diciottenne Romagnoli, anche lui cresciuto nel vivaio giallorosso. Il si presenta con l’annunciato 3-5-1-1 che in fase di non possesso palla diventa 5-4-1. Borriello, di solito accompagnato da Bertolacci, è spesso solo davanti, perché il partner offensivo si abbassa ad aiutare i centrocampisti. Ballardini, subentrato a Del Neri e imbattuto nelle cinque gare che hanno preceduto questa all’Olimpico, conta sul sacrificio dei suoi interpreti che si difendono in blocco e che trovano anche le energie per ripartire. Dopo il gol di , la Roma evita dunque di sbilanciarsi per non farsi trovare impreparata, ma non sempre ci riesce. La manovra lenta e macchinosa dei giallorossi avvantaggia il che rischia poco e acquista convinzione. Lamela e Osvaldo non si accendono, spinge a destra ma non trova riferimenti davanti. Si fa male , distorsione alla caviglia sinistra, nel finale del tempo, spazio a Bradley.
 
L’ASSETTO SI SPACCA I rossoblù, nei primi quarantacinque minuti, contano 11 corner (a zero): è la dimostrazione che la Roma concede troppo campo, separandosi in due. Restano avanti Osvaldo, , Lamela e a volte anche e Balzaretti. A centrocampo i due mediani sono in inferiorità contro i cinque rivali, da destra Pisano, , Tozser, Vargas e Antonelli. Il , subito dopo la mezzora, ha due palle gol in meno di un minuto con l’ex giallorosso Bertolacci, di testa, su cross di Borriello e grande risposta di Stekelenburg, e di piede, con l’olandese attento sulla conclusione ravvicinata. Borriello, prima dell’intervallo, pareggia su rigore che conquista allargandosi a sinistra. Burdisso è in ritardo e atterra l’ex compagno, bravo poi a spiazzare Stekelenburg: 1 a 1 al quarantunesimo.
 
LE LACRIME DEL PUPETTO Il pubblico fischia la Roma che non accelera. Andreazzoli interviene: Marquinho per Balzaretti per andare all’assalto. batte un angolo, Romagnoli anticipa Antonelli e di testa firma il sorpasso al tredicesimo. Il diciottenne di San Giacomo, periferia di Nettuno, è il quindicesimo marcatore stagionale e piange di gioia dopo l’abbraccio dei compagni, compresi quelli in panchina. Per trovare l’equilibrio, ecco il 4-3-2-1, con Piris e spostato sul lato sinistro. Ballardini inserisce Jorquera per Pizano e Immobile per Tozser. Bertolacci, prima di lasciare il posto a Rigoni, ha la palla del 2-2: bravo Stekelenburg.
 
LA RABBIA DI OSVALDO Dopo la mezz’ora espulsi Ballardini, per un malinteso con , e che prende il secondo giallo per un battibecco con . Osvaldo, fischiato al momento di uscire dal campo, non prende bene la sostituzione e non si ferma in panchina. Tocca a Perrotta e si rivede il con il capitano centravanti, come nell’éra Spalletti. E la mossa paga: secondo assist di per il 3 a 1, in spaccata, proprio di Perrotta al quarantaquattresimo. Il passato per il futuro.