La Roma mette la quinta

18/03/2013 09:12



Una Roma non bellissima, forse anche un po' fortunata, magari complice pure qualche coincidenza astrale: segnano Lamela e , un argentino e un Francesco. Chissà che il «Papa tifoso», già da molti trasformato nel capitano giallorosso per gioco sul web, non abbia avuto il suo effetto.




Andreazzoli cambia ancora, punta sulle gambe a costo di rinunciare a un po' di qualità. La notizia è l'assenza di Osvaldo che va in panchina probabilmente pagando anche l'errore clamoroso che a Udine era costato tre punti alla Roma. va a fare l'unica punta, almeno sulla carta perché poi il
gioca un po' ovunque.


Gli inserimenti da dietro sono affidati a Perrotta, altro «rispolverato» da Andreazzoli come il greco Tachtsidis che soffia il posto a Bradley e va a far coppia con . Dietro il rientro di Marquinhos impone il sacrificio di Piris, mentre sulla fascia destra Marquinho è preferito a Balzaretti. Dall'altra parte la corsa di che l'assenza dal campo sembra aver rigenerato: inesauribile. Proprio dai suoi piedi, dopo un giro secco di orologio la prima occasione della Roma: schema da calcio d'angolo, la serve bassa sui piedi, ma lui non inquadra la porta.




È sempre e ancora la fonte di ispirazione del gioco giallorosso e col passare dei minuti arretra proprio per cercare di aprire spazi e infilar palloni per i compagni. Come con Marquinho (molto bene su quella fascia) che fa più volte sul fondo grazie ai suoi colpi di tacco. Al 7' la Roma passa proprio da qui: -Marquinho palla a
, botta di prima intenzione sulla quale interviene Lamela per l'1-0. La sensazione che sia stata toccata da , ma le immagini daranno a Lamela la partenità del gol: 13° stagionale.




In campo c'è solo la Roma che potrebbe chiudere il discorso sulle invenzioni di un infinito ma non lo fa e subisce nel finale della prima frazione di gioco il ritorno del Parma. Eppure ne aveva avuto occasione: due clamorose con Perrotta che prima centra una traversa (scivola al momento di concludere, si rialza ma fatica), poi corre bene senza sul traversone del solito Marquinho (altro «innesco» di ) ma fa un dribbling di troppo e subisce il ritorno della difesa parmigiana. Infine con Lamela lanciato benissimo, a rete stavolta da , che non trova però il tempo giusto per satare Mirante in uscita.



Ma la Roma non chiude il discorso e consente al Parma di prender fiducia, anche la ripresa è ancora di marca giallorossa. Tre minuti e altra perla di : botta su punizione, forte, a girare che si stampa prima sulla traversa, poi sul palo e rimbalza di un palmo fuori dalla linea bianca difesa da un immobile Mirante.


Ma l'appuntamento col gol del capitano giallorosso è solo rimandato, non prima però di aver rischiato lì dietro in diverse occasioni: un paio di brutte cose di Stekelenburg, grandi interventi di Burdisso, poi di Marquinhos prima della traversa colpita da Paletta sull'angolo di Valdes. Stavolta la Roma è anche fortunata.



Quindi la ciliegina sulla torta posta dal capitano che fa tutto da solo: parte in contropiede, subisce un fallo al limite dell'area e sulla conseguente punizione chiude la gara mettendo alle spalle anche Nordahl a quota 226 gol. Finita? Macché. L’ultimo boato dell'Olimpico è per le notizie che arrivano da Torino. All'86' il vantaggio del Toro che stende la Lazio e mette la Roma al quinto posto... con l'«aggancio». Non male prima di una sosta lunga due settimane.