Pjanic: «Dura in panca». Ora Palermo e derby. Piris non fa segnare Cavani

24/03/2013 10:25

E il bello per deve ancora arrivare, in nazionale così come nella Roma. Dove da programma tornerà nel weekend per essere pronto domani alla ripresa per cominciare il conto alla rovescia per il rientro. Che in teoria potrebbe arrivare già contro il Palermo, ma non è detto che non si aspetti qualche giorno in più per riaverlo tirato a lucido per il derby. Insomma, una situazione completamente capovolta rispetto ad un anno fa. Quando torno dall’amichevole con il Brasile in condizioni precarie. Era già partito non al meglio, poi un po’ per generosità un po’ per volontà del ct giocò più del dovuto e nel derby successivo fu costretto ad alzare bandiera bianca dopo 56 minuti, quando il punteggio era ancora in parità. Un infortunio pesante, che nelle successive 5 partite di campionato gli permise di giocare appena 33 minuti complessivi, quelli nel finale della sfida di San Siro col Milan finita con un altro 2-1. Stavolta sembra essere tutta un’altra storia, era partito da Trigoria portando con sé una relazione da consegnare allo staff medico bosniaco con la descrizione minuziosa dell’infortunio e di tutte le tappe per il recupero. La Roma al momento di lasciarlo andare e fino alla vigilia della partita era convinta che alla fine avrebbe prevalso il buon senso e che non sarebbe stato forzato l’utilizzo di . Anche perché, nelle sue condizioni, difficilmente avrebbe potuto essere utile alla causa. «Per come stanno le cose ora ci sono poche possibilità di vedermi in campo. Forse potrò giocare per venti minuti» aveva detto lui a due giorni dalla partita, di fatto avvisando i propri tifosi.

Vittoria dalla panchina per , esattamente come per Stekelenburg che ha ritrovato l’Olanda ma che ha potuto solo guardare la vittoria per 3-0 dei suoi compagni contro l’Estonia. Pareggio per 1-1 invece per Ivan Piris che con il suo Paraguay ha frenato l’Uruguay di Suarez e Cavani nel rovente stadio del Centenario di Montevideo.