Pjanic va veloce «Un’altra Roma con Andreazzoli»

01/03/2013 10:00

Il nuovo ruolo di regista— quello che occupa nella nazionale della Bosnia Erzegovina, 39 presenze e 7 gol a 23 anni da compiere il prossimo 2 aprile — ha messo al centro della squadra. Lo dicono le cifre. Contro la Sampdoria in 96 minuti: 4’ e 18" di possesso palla, 99 palloni giocati (primo della squadra), 77 passaggi riusciti (primo), 34 giocate utili (primo), 3 tiri verso la porta (primo con Osvaldo, e Lamela). Contro la in 70minuti: 2’ e 24" di possesso palla, 61 palloni giocati (terzo dopo e ), 44 passaggi riusciti (secondo dopo ), 24 giocate utili (secondo dopo ), 3 tiri verso la porta (secondo dopo Osvaldo). Contro l’Atalanta in 72 minuti: 3’e 18" di possesso palla, 77 palloni giocati (secondo dopo Bradley), 49 passaggi riusciti (secondo dopo Bradley), 20 giocate utili (primo), 4 tiri verso la porta (primo) e un gol segnato su calcio di punizione, una delle sue specialità. Dati particolarmente significativi anche perché in due occasioni su tre non ha giocato tuta la partita. Questo può essere l’ultimo gradino da scalare e cioè garantire il massimo rendimento per tutti e 90 i minuti. «Mire», in realtà, su questo non è completamente d’accordo: «Io sto bene fisicamente e la squadra anche. Ora che è tornata la fiducia vogliamo continuare così, cercando di riprendere i punti che abbiamo perso all’inizio del 2013. Punti che potevano cambiare tanto, ma è meglio non pensarci perché ne abbiamo lasciati per strada troppi in partite abbordabili. Però, alla fine siamo ancora lì con agli altri, che non sono così vicini ma nemmeno tanto lontani. Adesso dobbiamo fare tanto per recuperare, ma la mentalità vista nelle ultime due partite è quella giusta e così dobbiamo continuare