Roma, punto e a capo

11/03/2013 08:20



MEGLIO LUIS ENRIQUE - Il rendimento dei giallorossi è, al momento, insufficiente. Anche perché, alla stessa giornata, nel torneo scorso, Luis Enrique aveva una posizione migliore, sesto posto, ed era più vicino al terzo. Con gli stessi punti, la Roma era a meno 4 dalla zona , mentre oggi la distanza è aumentata, meno 7 dal Milan terzo. La frenata di Udine incide sulla rimonta che, pur con 10 turni a disposizione (30 punti), diventa sempre più complicata. Oltre alla squadra di Allegri, altre tre rivali sono in vantaggio: l’Inter, la Lazio e la .



LA FRAGILITÀ DEL GRUPPO
- La Roma si porta dietro i difetti della gestione Zeman. Anche se Andreazzoli, cambiando il sistema di gioco e passando dal al 3-4-2-1, è riuscito a dare più equilibrio e maggiore compattezza all’assetto, al tempo stesso non ha reso la difesa così solida come lui stesso si augurava. Solo contro la , in cinque gare, i giallorossi non hanno subìto reti: nelle altre quattro gare ne hanno prese comunque 7. Così i giallorossi hanno sempre il secondo reparto più battuto della serie A con 49 gol (il penultimo ne ha presi 56 ). Insomma, nonostante la linea a tre che tanto piace ai giocatori, le cose non vanno meglio. E questo dipende sia dal comportamento della squadra che spesso non garantisce la giusta copertura alla difesa sia dalle disattenzioni dei singoli che a volte non fanno i movimenti richiesti dal tecnico. In più preoccupa l’aspetto psicologico: la Roma è fragile nella testa prima che nelle gambe.



LA CRISI DI QUALCHE BIG  - 
Osvaldo non segna dal 27 gennaio e fatica a trovare la condizione migliore: non fanno, dunque, la differenza. E da loro dipende il comportamento della squadra. Attualmente la qualità è tutta nei piedi e nelle giocate di . Senza , la Roma conta sul capitano e sulla disponibilità di alcuni gregari, da a Perrotta, da Bradley (assente anche lui a Udine, per ) a . Troppo poco per essere competitiva. Lamela è discontinuo, nonostante le 12 reti segnate in campionato, e l’indisponibilità di comincia a pesare. Lo stesso Burdisso, in difesa, sembra in difficoltà.



L’UNICO OBIETTIVO
- Il gruppo non si sente ancora tagliato fuori dalla corsa per il terzo posto, ma nello spogliatoio di Trigoria un po’ tutti, staff tecnico compreso, cominciano a pensare alla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter, in programma il 17 aprile a San Siro. Per sfidare la Lazio in finale, all’Olimpico il 26 maggio, e salvare la stagione.