Roma, ticket ai disabili

20/03/2013 11:14



Qualche mese dopo, la Roma è andata oltre. Ha fatto di meglio. Dalla partita col Chievo - 8 gennaio 2012, , - il club regala una parte di quei biglietti, quelli di tribuna autorità. Come? Cosa? Perché? Sì. Ma li dà a dei bambini diversamente abili. A chi lotta ogni giorno con le difficoltà. È un gesto d’amore straordinario, un gesto che finora non era noto.
La società concede questi tagliandi alle onlus che ne fanno richiesta oppure quando viene da sola a conoscenza di situazioni complicate. Accade sistematicamente quando si gioca alle 15. Manca la riprova, ma è assai probabile che Malagò, che la Roma la vive da tifoso e quindi segue quotidianamente le cose giallorosse, possa averne tratto spunto per lanciare un segnale importante dal palazzo che guida lo sport italiano.



Niente più tessere omaggio in tribuna d’onore per i frequentatori di Montecitorio e Palazzo Madama. «Al fine di evitare strumentalizzazioni su favori e privilegi riservati ai Parlamentari della Repubblica - si legge su un comunicato dell’ente presieduto da Malagò - il Coni ha deciso di non rilasciare più la concessione della tessera riservata ad onorevoli e senatori per l’accesso alle manifestazioni sportive che si svolgono sul territorio nazionale». Il presidente del Coni ne ha approfittato ieri per chiarire meglio il senso di una decisione apprezzatissima dai comuni mortali, loro che il biglietto se lo comprano. «I politici fuori dalla tribuna d’onore? Non è che i politici sono fuori. C’era questa categoria che aveva una tessera nazionale - ha spiegato Malagò - che gli consentiva di andare, compatibilmente col numero dei posti disponibili, a vedere delle manifestazioni sportive. Giacché erano in scadenza, ieri (lunedì, ndr) abbiamo visto questa cosa e abbiamo pensato che fosse giusto che questa concessione finisse. Sono stati tutti d’accordo, compresa la categoria. Non ci sono categorie che saranno privilegiate, è un discorso che vale in assoluto. Gli unici che avranno questa tessera sono gli sportivi con la esse maiuscola, quelli che hanno vinto medaglie o che sono stati campioni del mondo, che credo siano patrimonio dello sport italiano».