Sceicco di Roma: Pallotta ci spera, la banca frena

01/03/2013 10:35

La quota di ingresso è già stata fissata: 5o milioni di euro, che in un secondo tempo potrebbero essere rimpinguati con una seconda e importante tranche. Una liquidità che farebbe molto comodo a Pallotta e che spiega perché i bostoniani abbiano seguito con costanza, ai confini della testardaggine, il possibile nuovo socio anche se, nei giorni scorsi, sono usciti particolari sullo sceicco che hanno preoccupato i tifosi. E non solo loro, visto che le perplessità sono state espresse anche da Unicredit, il partner di minoranza degli americani. Ieri si è tenuto a Trigoria un Consiglio di amministrazione — tra presenti al centro sportivo e collegati in conference call — che ha ufficializzato l'ingresso nel Cda di Italo Zanzi al posto di Andrea Gabrielle e certificato in 26 milioni il «rosso» della semestrale. A Zanzi sono state conferite le deleghe operative precedentemente attribuite al consigliere Mark Pannes. Ai margini del Cda, però, il vice della banca, Paolo Fiorentino, ha ripetuto quanto già espresso in una recente intervista al Messaggero e cioè che sullo sceicco ci sono più dubbi che certezze (eufemismo). Pallotta, però, resta convinto: se arriveranno le garanzie, lo sceicco entrerà nella Roma. Tutto da capire, in questo caso, come potranno convivere tre «anime». I rapporti tra americani e Unicredit non sono più quelli di prima. Quelli tra Pallotta e al Qaddumi sono di difficile lettura. Secondo il comunicato uscito nei giorni scorsi, su richiesta della Con-sob, i pieni poteri resteranno a Pallotta. Ma perché al Qaddumi dovrebbe investire e non comandare?