Sfida all'europa

02/03/2013 10:52

Da due settimane è iniziato per noi un altro campionato, vincere con la capolista, strappare i tre punti su quel campo infernale di Bergamo sono più che auspici positivi. Con quella normalità invocata e anche talvolta oggetto di scherno si sono aperte nuove prospettive.



Certamente fa male vedere davanti a noi compagini sicuramente inferiori, ma perché non sognare? Tutti noi spesso veniamo colti di sorpresa dalla realtà. Da fatti che nemmeno una grande fantasia poteva prevedere. Vorrei citare due eventi recenti che nulla hanno a che vedere con il mondo del calcio. Penso alle dimissioni del Papa oppure alle recenti elezioni con il Movimento 5 Stelle diventato il primo partito. Chi poteva ipotizzarlo? E tornando al nostro più umile campo calcistico perché non sperare che possa accadere qualcosa di sorprendente? Ci pensavo proprio ascoltando il parere di tanti esperti sulle radio romane. Tutti o quasi concordi nel ritenere impossibile per la Roma la sfida per il terzo posto. E comunque difficile anche la conquista di un posto in Europa. Quanto vorrei che fossero smentiti. Nulla può impedire un pensiero e un sogno.

Chiedo scusa agli amanti delle statistiche, agli analisti razionali, io non ho ragioni e tesi tecniche da esporre. Non mi baso su alcun calcolo delle probabilità, ma irrazionalmente su un sentimento di rabbia, di invidia e rancore. Noi non possiamo arrivare ancora una volta sotto la Lazio, il Catania e anche l’Inter. Non possiamo perché già adesso siamo più forti, e con la maturazione dei nostri giovani lo diventeremo ancora di più.

Non mi piace e mi fa «rosicare» vedere quelle tribune televisive dove si discute delle prime posizioni in classifica senza che sia citata la Roma.

Possiamo aspettarci anche noi che le previsioni siano ribaltate? Possiamo aspettarci dai nostri ragazzi una prova di orgoglio, a partire dalla gara con il ? Io lo spero. Non guardiamo la classifica, non stiliamo previsioni, viviamo alla giornata, ma al fischio finale dell’ultima vorrei trovare quella sorpresa che non è contenuta in nessun uovo di Pasqua.




Certo noi non possiamo che incitare i nostri ragazzi. Ma gli attori sono i calciatori. La responsabilità è tutta loro. Naturalmente anche il merito maggiore se riusciranno nell’impresa. Un merito da estendere anche a questo allenatore, che con la sua modestia e normalità ha rianimato una pattuglia che appariva depressa e rassegnata. Servono anche le dichiarazioni trionfalistiche per caricare l’ambiente. Un po’ come si fa ad agosto dove tutti pronosticano un anno di vittorie. Però le premesse e le promesse vanno mantenute. Altrimenti si rischia di fare come Bersani che ha annunciato in campagna elettorale di smacchiare il giaguaro Berlusconi e invece per poco non ha rischiato di essere sbranato. Per questo sarebbe un errore ritenere facili i prossimi impegni.



Il va affrontato con la stessa determinazione con cui è stata battuta la . Perché anche i più forti soccombono se sottovalutano l’avversario. Facciamoci tutti un bel regalo, non lo stesso che avevano sognato a inizio anno quando senza pudore si sentiva parlare di scudetto. Di quello parleremo in seguito, a partire dalla prossima estate. Ora ci accontentiamo di molto meno. Ed è un regalo possibile e raggiungibile. Vogliamo una presenza nelle coppe europee. Serve a noi tifosi che ce la meritiamo. E’ utile per i calciatori, soprattutto i più giovani e meno noti, apparire in una vetrina internazionale. E’ fondamentale per il marchio Roma che costituisce la migliore garanzia per la crescita della società. Inoltre non possiamo permetterci che la Capitale non sia rappresentata da chi solo può indossare i colori della à: giallo e rosso.