Torna la Gea di Moggi Jr. La 'prima' finì sotto processo

21/03/2013 11:13

Quella Gea non c'è più perché quasi tutti i «figli di» se ne sono andati presto (il solo Davide Lippi fu rinviato a giudizio) e perché, sebbene non riconosciuta come associazione a delinquere dopo il processo di primo grado al tribunale di Roma, una volta finita nel vortice dei sospetti di conflitto di interessi sul mercato non ha più avuto la forza di esistere. Oggi, a distanza di due anni dalla condanna in appello per violenza privata di Moggi padre e figlio (rispettivamente 1 anno e 5 mesi), la Gea rinasce, nel nome, ma, a quanto pare, non nelle funzioni: fra due settimane, in un teatro di Milano, sarà lo stesso Alessandro Moggi a riprenderne in mano la guida con al suo fianco il vice di un tempo Riccardo Calleri.

La ragione della nuova Gea non sarà più ottenere la procura dei giocatori, ma quella di occuparsi di attività commerciali, eventi, marketing. Torna la Gea, dunque. E il solo annuncio, in un attimo, riapre una stagione del calcio italiano. Dal processo, Lippi jr, Gallo, Zavaglia e Ceravolo sono usciti assolti con formula piena. Il vecchio e nuovo presidente Alessandro Moggi si è rivolto in Cassazione dopo la condanna d'appello a cinque mesi in merito all'acquisizione delle procura dei giocatori Zetulayev e Boudianski.

Niente associazione a delinquere, hanno detto i giudici. La sede nel piccolo vicolo Barberini, nel cuore di Roma ha chiuso da tempo. Adesso ne riaprirà un'altra: il sipario si alzerà il 4 aprile al teatro Vetra. Quando, fra il 2001 e il 2006, la prima Gea era in vita, venne anche accusata di pilotare le convocazioni in Nazionale.