Totti illumina la zona Europa

18/03/2013 08:27

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - La cronaca e la leggenda: l’aggancio della Roma, alla Lazio, e il sorpasso di , su Nordahl. E’ la sintesi del successo dei giallorossi all’Olimpico, 2 a 0 contro il Parma: il risultato, meritato e coinvolgente, vale il quinto posto, da dividere con la squadra di Petkovic e con l’Inter di Stramaccioni che però dovrà recuperare la gara di Marassi contro la Sampdoria. Andreazzoli può essere soddisfatto, 13 punti in 6 partite, viaggia con una media da podio. Da , distante ancora 7 punti.



TOTTI CENTRAVANTI
Il capitano diventa così il secondo miglior marcatore di tutti i tempi della nostra serie A, 226 reti, superando il pompiere svedese e mettendo nel mirino Piola che è lontanissimo con 274. Come a Udine, nell’ultima partita, Andreazzoli lo avanza nel ruolo di prima punta, lasciando ancora in panchina Osvaldo, e ottiene quanto cerca, senza dover modificare il sistema di gioco. Prosegue, insomma, con il 3-4-2-1, anche se cambiando le posizioni di alcuni interpreti. Arretra Lamela a destra, sulla linea dei centrocampisti, come fece a febbraio nel pomeriggio del debutto a Marassi contro la Sampdoria (ma lì iniziò con il 3-5-2), utilizzando Perrotta e dietro a . Due incursori, dunque, con il compito della mezzapunta, mossa che dà ragione al tecnico che è riuscito a esaltare le loro caratteristiche: Perrotta è andato al tiro tre volte nella prima parte, colpendo anche la traversa, è stato spesso presente al momento di ripartire in contropiede.



SENZA TERZINI
Con il rientro di Marquinhos in difesa, Andreazzoli ha scelto due giocatori offensivi per attaccare sulle corsie esterne. Fuori sia Piris che Balzaretti, con Marquinho a sinistra. Il brasiliano si trova alla grande con che lo lancia spesso in profondità. Su quel lato la Roma costruisce le azionimigliori. Formula, quindi, abbastanza offensiva, con Tachtsidis che, per la prima volta in campo dall’inizio con il nuovo allenatore, fa il regista con lucidità accanto a . In fase di non possesso palla si abbassa a sinistra, dove Marquinho diventa terzino. A destra, in difesa, si allarga Marquinhos per il compatto 4-4-1-1.



LAMELA FA 13
Il vantaggio della Roma arriva presto grazie al suo capocannoniere argentino. Apertura calibrata di Tachtisids per , tacco immediato del capitano per Marquinho che va al cross, spizza di testa, calcia al volo senza inquadrare la porta, sfiora e di piatto sinistro Lamela fa centro a porta vuota al settimo, firmando la sua tredicesima rete stagionale in campionato e la sessantesima della Roma in questo torneo. Fino a metà tempo il Parma soffre l’onda giallorossa, con Perrotta scatenato negli inserimenti. Il centrocampista protesta per un contatto in area con Lucarelli. Donadoni, con il 3-5-2, riesce però a far conquistare campo ai suoi giocatori. Gobbi spinge sulla fascia di Lamela, Amauri si muove per chiamare i compagni in avanti. L’unico tiro in porta, però, è di Parolo, prima dell’intervallo: Stekelenburg blocca la conclusione centrale.



UN TIRO E DUE LEGNI
Dopo Perrotta, anche colpisce la traversa. Il capitano, nella serata in cui conta 527 presenze in A che gli permettono di agganciare Rivera, cerca e trova il gol numero 226 per staccare Nordahl. Il Parma, in carriera, lo ha sempre ispirato: è la sua vittima preferita, 17 reti (16 in campionato e 1 in Coppa Italia). Da ieri sera sono 18. Su punizione supera Mirante già al secondo minuto della ripresa, con un potente a giro, ma la palla si stampa sulla barra orizzontale e va poi a toccare il palo interno prima di tornare in campo. Ci riuscirà al venticinquesimo, dopo aver conquistato la punizione, trattenuto al limite dell’area da Valdes. Il 2 a 0, undicesima rete del capitano in campionato, fa respirare la Roma che aveva sofferto l’intraprendenza della squadra di Donadoni. Stekelenburg, all’inizio del secondo tempo, si era perso il pallone, ma Amauri aveva sprecato con un pallonetto largo. E Paletta, su corner di Valdes, aveva colpito di testa la traversa. Burdisso e Marquinhos avevano invece salvato rispettivamente su Parolo e Sansone. Il Parma era cresciuto dopo l’ingresso di Biabiany, fuori Ampuero, ma fuori casa, 10 sconfitte in 15 viaggi, conferma di essere fragile. Andreazzoli, prima del gol della sicurezza, aveva invece deciso di irrobustire il centrocampo con Bradley, escludendo Tachtsidis che era calato nel finale del primo tempo. Belfodil entra per Sansone troppo tardi, Balzaretti per Marquinho a coprire e subito dopo Taddei per Perrotta che ormai è sfinito. Il pubblico dell’Olimpico esulta per la terza volta, quando arriva la notizia del vantaggio del Torino sulla Lazio. E’ come se avesse segnato ancora .