Totti: «La Roma il sogno di tutta una vita...»

29/03/2013 08:00

 
ENTUSIASMO L’uomo dei record, figlio, spunta all’improvviso, con il sorriso di chi stavolta non è stato sorpreso dalla sorpresa. «Qualcosa mi avevano fatto capire...» ammette, nell’anniversario del debutto (28 marzo 1993) a Brescia. Partono due canzoni di Jovanotti, viene sollevato di peso dai compagni e portato in trionfo. Poi la festa si sposta in campo, prima dell’allenamento, dove lo aspetta uno striscione di 50 metri che una sua frase recente: «E non finisce qui... Il meglio deve ancora venire». Altri applausi, altre parole: «Non dimenticherò mai questo giorno. Lo dico come Francesco, non come ». Per lui questo è un successo umano. (...)
 
L’INTERVISTA Il resto delle sensazioni di un anniversario speciale è affidato a telecamere e microfoni di Sky e ai video dell’Ansa: «Speriamo che sia vero quando dico che il meglio deve ancora venire. Questa festa rimarrà nella mia storia personale, non in quella di calciatore. Mi sento un ventenne e magari ho altri vent’anni davanti». Il suo ricordo dell’esordio di Brescia? «Fu la realizzazione di un sogno. Ero con tanti campioni che vedevo da lontano, in quel momento ero spensierato e giovane e pensavo solo a divertirmi. Mano a mano ho capito che il calcio stava diventando una professione e mi sono impegnato per conquistare il mio spazio». E pensare che da giovanissimo avrebbe potuto scegliere la Lazio invece della Roma: «Sarebbe stata una cosa impossibile. Avrei fatto un altro sport... Fortunatamente però sono finito alla Roma, di cui sono diventato capitano a 22 anni. Quello è stato un altro sogno realizzato: giocare con quella fascia con la maglia numero dieci per chi è romano e romanista vale doppio». (...)
 
FUTURO Il contratto, che scade nel 2014, non è stato ancora rinnovato ma sarà firmato a breve: «Vedremo per quanti anni durerà questo contratto... La mia speranza è di vincere un altro scudetto con la Roma. Ma la cosa più importante è continuare a divertire e a divertirmi». Dal punto di vista tecnico, vede un futuro roseo anche per la squadra: «Come organico siamo inferiori solo alla . Ma presi singolarmente forse siamo anche più forti. Loro però sono più squadra, giocano sempre al massimo e hanno una cattiveria che noi ancora non abbiamo». La chiusura è un’apertura alla Nazionale: «Da qui a un anno possono accadere tante cose. Io penso al presente e a mantenere la condizione. All’epoca, lasciando la maglia azzurra ho fatto una scelta ponderata. Ma è chiaro che far parte della Nazionale, e addirittura vincere un Mondiale, è un sogno per tutti. Se da qui al Brasile starò ancora bene parlerò con Prandelli. E insieme decideremo». Il privilegio che spetta a un ragazzo fortunato, come ieri cantava da un altoparlante di Trigoria la voce di Jovanotti. (...)