Andreazzoli ne ha per tutti

21/04/2013 10:48

CON FORZA - Oggi c’è il e l’atteggiamento dell’allenatore della Roma è assai più che comprensibile. E’ un’esigenza.  «Sono anni che sto qui e mille volte mi è capitato di vedere la squadra rispondere male davanti a un’occasione favorevole. Faccio solo l’esempio di Palermo, la pagina nera della mia gestione. Io temo il . Perché ormai gioca leggero. Perché i giocatori vorranno dimostrare di essere degni della A, in una piazza importante, davanti a una squadra considerata importante. E allora ho fatto quello che un allenatore deve fare in queste situazioni. Un po’ venerdì, con maggior forza oggi  (ieri) . Ai ragazzi ho parlato con chiarezza» . Il che non significa che si possa stare tranquilli.  «I giocatori non si distraggono apposta. Anche loro si divertono di più a giocare come contro l’Inter nel secondo tempo che star lì a guardare correre gli altri come è successo nella prima metà della partita» . Ma lui lo sa che il , con ogni rispetto, in questo momento non riempie l’animo dei tifosi. Così parla d’altro. Di quanto gli ha ondeggiato in testa per tutti questi mesi, dei pregiudizi nei suoi confronti, dei suoi dubbi. Del suo lavoro.  «Difesa a tre, difesa a quattro. Non sono dogmi e neanche punti di partenza da cui poi discenda una filosofia. Tutto dipende dall’interpretazione degli esterni. La gioca a tre ed è molto più offensiva di squadre che giocano a quattro. E anche la Roma, quando abbiamo utilizzato quello schema» . (...)
 
SUCCESSI - Lo hanno costretto a riflettere su se stesso e sul suo mestiere. Roma è così, bellissima e feroce come una mantide.  «Con la società non abbiamo mai parlato del futuro semplicemente perché era chiarissimo per chiunque quale fosse il mio compito. Io devo trarre il meglio dai nostri giocatori, valorizzare i giovani, ottenere gli obiettivi minimi che la società si era posta. Se continuiamo 

su questi ritmi possiamo raggiungere questi obettivi ed è chiaro che speriamo addirittura di accelerare nelle ultime giornate. Non mi aspetto la conferma, ma il riconoscimento del lavoro svolto sì» . La differenza è minima. Andreazzoli ha fatto molte cose buone, e questa non è una versione della vecchia battuta sui dittatori. Tra i suoi successi personali il lento rimodellamento di .  «Può giocare in molti ruoli senza problemi. A Milano ha dato tanto dopo una sosta forzata di sette-otto giorni» . Il recupero di .  «Adesso però bisogna stare attenti a gestirlo» . L’educazione di Lamela.  «Abbiamo anche forzato il suo ruolo. Non è certo un difensore, ma gli si può chiedere di rientrare e coprire. In Italia pochi possiedono le sue doti atletiche» . (...)