Andreazzoli: "Roma un'altra volta brutta, come temevo"

22/04/2013 10:15

 
AURELIO COME CARLITOS  Ad Andreazzoli viene chiesto anche della decisione di schierare cinque attaccanti contemporaneamente. Scelta che ai tifosi con qualche anno in più, avrà certamente ricordato Roma-Sampdoria 1-4 (settembre ’96) quando ad ogni gol dei blucerchiati (tre nel quarto d’ora finale) il tecnico dell’epoca, l’argentino Carlos Bianchi, continuava a far entrare in campo attaccanti, terminando così con Balbo, Fonseca, Dahlin e Moriero. Stavolta ce n’era addirittura uno in più (, Lamela, Osvaldo, e Lopez): «Prima del quinto attaccante potevamo avere lo stesso assetto, con che poteva innescarli e due mediani alle spalle – prova a spiegare il tecnico - Poi ho deciso di buttare per aria il cappello: Lopez doveva stare largo a sinistra e Lamela a destra con due punte centrali e a supporto, per cercare qualche palla di confusione. Non credo di aver visto intasamenti, ho visto palle che ti posso premiare o penalizzare».
 
FARDELLO DERBY  La finale di Coppa Italia condiziona? Andreazzoli prima lo nega a Rai Sport - «Nella mia testa il derby non c’è e credo nemmeno in quella dei calciatori. Sarebbe gravissimo, non esiste una cosa del genere» – per poi lasciarsi sfuggire a Mediaset: «Il derby? Condiziona, condiziona eccome…».