09/04/2013 09:45
Le sue parole fanno capire perché Totti sarà sempre un uomo derby, che vinca o che perda, si dice in questi casi. Tanti ne ha vissuti. Cera Mazzone quando ha vestito per la prima volta la maglia giallorossa: lingresso in campo, il rigore procurato, poi sbagliato da Giannini. La prima soddisfazione, dopo quattro sfide zemaniane perse, arriva in un freddo novembre 1998. In quel leggendario 3-3, Francesco mette a segno la rete del pareggio. Primo gol alla Lazio. La prima vittoria, invece, nel girone di ritorno: il capitano fa arrabbiare il suo amico Nesta, mostrando una maglia con scritto «Vi ho purgato ancora». Ai tempi di Capello era difficile che la Roma perdeva i derby, ed era anche facile prevedere un gol di Totti, o quantomeno qualche sua partita memorabile. Peruzzi ricorderà ancora quel pallonetto dell aprile del 2003. «Sei unica», la maglia con la quale quella sera giurò amore eterno alla sua attuale compagna Ilary Blasi. Una maglia più casta dellaltra, stavolta nessuno ha detto nulla. E ancora: gol di testa sempre con Capello in panchina, un altro su rigore nel recupero del derby sospeso per volontà dei tifosi. Anche con Spalletti - era il suo primo derby - ha messo il timbro, una rete a Ballotta e festa con lestrazione di un bambolotto sotto la pancia: stava per nascere Cristian, il primogenito. Si è divertito con Ranieri e con lui ha conosciuto la Grande Sostituzione in un derby (con De Rossi a fine primo tempo). Ha timbrato con una doppietta, la prima alla Lazio, lultima vittoria della Roma in un derby, era il 13 marzo 2011. Quel giorno si disse: The king of Rome is not dead. Il re di Roma non è morto. Se qualcuno non se ne fosse accorto.