19/04/2013 11:49
Certamente non è bastata la prima giornata, intensissima fin dalla mattina, di riunioni logistiche per garantire la sicurezza in una città che, proprio nelle stesse ore, si radunerà per scegliere il proprio sindaco, prima di dividersi nella sfida sportiva: nella serata di ieri lOsservatorio ha ricevuto i due club, il Coni e la Lega Calcio e il questore Della Rocca per il primo vero vertice organizzativo in vista del confronto. Si va verso la conferma della data di domenica 26 maggio, nonostante le comunali (a Milano si è giocato lultimo derby nel giorno di politiche e regionali). Ma con possibile anticipo ad orario diurno: qualcuno ha già proposto le 15, più verosimilmente si sceglieranno le 17, in modo comunque da garantire lintero svolgimento della giornata dallingresso allo stadio alla cerimonia di premiazione compresi eventuali supplementari e rigori, e fino al deflusso alla luce del giorno.
E in ossequio al grido del prefetto di Roma Pecoraro: «Mai più derby in notturna », frutto degli incidenti dellultimo, finito con 8 accoltellati, 4 arresti e un numero impressionante di scontri tra tifosi. Tutti, va detto, prima che sullOlimpico calasse la notte. Escluso in ogni caso lanticipo al sabato (cè la Champions) e il posticipo alla settimana successiva (parte il raduno della nazionale), è scemata anche lipotesi di portare la sfida al venerdì: meglio evitare i giorni infrasettimanali per non paralizzare la città. Giocare domenica consentirebbe inoltre di venire incontro alle esigenze della Lega, molto seccata dalla situazione, e di appoggiare la linea Malagò («Dobbiamo aggredire il problema »): spostarlo, per molti, vorrebbe dire arrendersi ai violenti.
Decisione definitiva tra lunedì e martedì della prossima settimana, per permettere allOsservatorio di pronunciarsi mercoledì su data e ora e dare il via alla vendita dei tagliandi di un match già entrato nella storia. Mai prima dora Lazio e Roma erano arrivate a contendersi la coppa Italia una contro laltra. Non il primo derby in finale, però: era già capitato a Juventus-Torino e Milan- Inter. Partite forse meno cariche di tensione della classica romana degli ultimi anni. Anche per questo particolarmente critica è la spartizione dello stadio. Assegnare una tribuna a ciascuna tifoseria, oppure dividerle geograficamente a metà, con la parte sud ai romanisti e quella nord ai laziali, queste le ipotesi. Intanto si cercherà di diluire il cerimoniale con ulteriori intrattenimenti per fare in modo che, quando defluiranno i tifosi della squadra vincente, gli sconfitti siano già lontani dalla zona stadio, evitando contatti pericolosi sulla scia di eccessi di rabbia o entusiasmo. Anche per questo, possibile lassegnazione preventiva delle piazze per la festa. Poi, nelle settimane che precedono la gara, una serie di iniziative congiunte con i giocatori di entrambe le squadre, tra cui uno spot tv studiato dalla Lega: un segno di distensione, la scenografia di un grande evento per Roma. Da non macchiare con il sangue.