Jim, lo show sotto la Sud

09/04/2013 09:49



Pallotta, boss dell'As Roma, quella che vuole diventare azienda, marchio internazionale, brand da brandire davanti all'Europa del pallone intera, ieri era un tifoso. Un tifoso privilegiato, però un tifoso. Con la sciarpa al collo. Ma questo per lui è un cliché. Si dice di una sua giacca normale sopra e giallorossa sotto. Pare che un simile indumento esista davvero, ma ieri James, Jim come adora essere chiamato, al derby ha indossato una semplice giacca di cotone color mare imbronciato. Con la sciarpa sopra, naturalmente. Una sciarpa giallorossa di cui si è liberato a fine partita lanciandola verso il mucchio civilmente selvaggio dei cronisti all'uscita degli spogliatoi.



TALENTO - Era diretta verso una persona in particolare, che però se l'è lasciata sfuggire. E Jim, allegro come si può essere allegri dopo una partita che andava vinta e non lo è stata: «Eh, se non riesci a prenderla al volo che ci posso fare?». [...] Però Pallotta si è divertito, dell'incontro di calcio e del suo show personale, della passeggiata sotto la tifoseria indicata pezzo per pezzo a dito teso come lo zio Sam, voglio te e te e te. «Mi sono divertito perché è stata una partita emozionante. Certo, avrei preferito vincere. Avremmo potuto vincere».

 

IMBATTUTO - Potuto e dovuto, probabilmente, ma non sempre il dovere e il potere coincidono con il destino. Pallotta ha salvato il suol record di presidente imbattuto quando è allo stadio, anche se sinora nei suoi viaggi in Italia aveva sempre vinto. Non ha accolto le provocazioni del numero uno della Lazio, Claudio Lotito (incontrato, cordialmente, prima del match), al quale piace sempre sottolineare come la Lazio sia nata prima e lui sia nato calcisticamente prima e altre puntigliose sottolineature del genere. Pallotta si è dato vent'anni non per vincere ma come limite minimo del suo impegno nella Roma. Vediamo se resisterà tanto in una à che molto dona e molto pretende, in un calcio che molto costa e poco restituisce [...].